“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva (UE) 2016/2284 in materia di riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, ha l’obiettivo di promuovere il raggiungimento di livelli di qualità dell’aria tali da non causare impatti negativi significativi e rischi significativi per la salute umana e l’ambiente”. Si legge nel comunicato del Cdm.
“Il decreto, in conformità alla direttiva, introduce norme volte a raggiungere i seguenti obiettivi: ridurre il complesso delle emissioni nazionali annue di origine antropica di una serie di sostanze per rispettare specifici livelli entro il 2020 e il 2030;attivare il monitoraggio delle emissioni di una serie di sostanze per cui non sono previsti obblighi di riduzione delle emissioni;ottenere, attraverso un sistema di monitoraggio, dati relativi agli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi”.
“Il decreto ha tra i destinatari soggetti sia pubblici che privati. In particolare, le autorità con competenze in settori responsabili di emissioni oggetto di impegni nazionali di riduzione (come trasporti, industria, agricoltura, energia, riscaldamento civile, ecc.) o in ambiti collegati (qualità dell’aria, clima, ecc.), dovranno realizzare azioni coerenti con l’attuazione del programma nazionale di riduzione delle emissioni”.
“Per quanto attiene ai soggetti privati – si legge ancora nella nota del Cdm- le nuove norme avranno effetto su tutti coloro che, come operatori, utenti o consumatori, saranno interessati dall’attuazione delle politiche e delle misure del programma nazionale. Tali soggetti potranno essere destinatari di obblighi e divieti o, comunque, di effetti diretti e indiretti dell’applicazione del programma nazionale (limiti di emissione di attività, divieti e limiti di circolazione veicolare, obblighi relativi al riscaldamento civile, ecc.).
Quindi, per quanto riguarda le legge regionali, “il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha esaminato tre leggi regionali e ha deliberato di non impugnare: la legge della Regione Sicilia n. 5 del 29/03/2018, recante ‘Approvazione del Rendiconto consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2016’; la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 13 del 30/03/2018, recante ‘Interventi in materia di diritto allo studio e potenziamento dell’offerta formativa del sistema scolastico regionale’; la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 14 del 30/03/2018, recante ‘Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili'”.
Infine, “il Consiglio dei Ministri ha deliberato la rinuncia all’impugnativa della legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 3 dell’8 marzo 2013, recante ”Modifica della legge provinciale 19 febbraio 2001, n. 5, ‘Ordinamento della professione di maestro di sci e delle scuole di sci’ e di altre leggi provinciali”, tenuto conto del venire meno dei motivi di impugnazione in virtù delle modifiche alla medesima legge apportate dalla Provincia autonoma”