Carlo e il traguardo di 100 donazioni del sangue: “Non mi sento un eroe”

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“Per donare il sangue non bisogna essere dei supereroi, ma semplicemente persone di buona volontà in buona salute. Donare è una soddisfazione, hai la sensazione di aver fatto per qualcuno qualcosa che non eri obbligato a fare. Ti costa una mezz’ora del tuo tempo e sei consapevole che è un gesto che serve, che del sangue se ne farà buon uso”. Sono le parole di Carlo Mantelli, 73 anni che ha superato il traguardo delle 100 donazioni nel 2000-2001 prima di lasciare perché è intervenuto un piccolo problema di salute.

Carlo, legato ad Avis Torino, ora si occupa di sensibilizzare i ragazzi nelle scuole, in particolare quelle Superiori, a donare il sangue. Carlo non si sente un eroe è sostiene di “non aver mai sentito nessuno vantarsi e dire di essere un donatore“. Carlo ha preso spunto, oltre che dai colleghi, anche dalla sua storia personale per iniziare il suo percorso: in particolare dal padre, che quando la mamma è stata male (ha subito un’operazione per una valvola mitralica) ha donato il sangue affinché potesse riceverlo anche la moglie. Ora ha spinto anche il figlio a donare e cerca di stimolare a farlo anche gli altri ragazzi. “Pure superata la centesima donazione – assicura – hai una sensazione positiva. Lo fai volentieri perché speri serva ad alleviare la malattia di un bimbo o un anziano”.

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