Avvenia, società del gruppo Terna che opera nel campo dell’efficientamento energetico, attraverso il proprio Centro Studi mette in evidenza il dinamismo dell’Italia nella partecipazione al più importante programma europeo per la promozione della ricerca e dell’innovazione, Horizon 2020, sottolineando inoltre come la maggior parte di richieste di finanziamento in tema di energia efficiente, pulita e sicura (che rappresenta uno dei temi fondamentali del terzo pilastro di H2020) sia arrivata da soggetti privati.
Lo studio è stato elaborato in concomitanza con l’apertura della nuova ‘call’ nel mese di maggio, attraverso cui l’Europa mette a disposizione 72 milioni di euro per 9 interventi in ambito energetico.
«Lo studio del database messo a disposizione dalla Commissione Europea– si legge nell’analisi del Centro Studi di Avvenia – ci fa riflettere molto sull’elevato grado di competenza e di sensibilità che il nostro Paese ha raggiunto in tema di innovazione e sviluppo sostenibile. Dall’avvio del programma Horizon nel 2014, l’Italia risulta al terzo posto per richieste di contributo con oltre 24,6 miliardi di euro. A guidare la classifica troviamo il Regno Unito con 32,6 miliardi e la Germania con 29,9 miliardi».
Prosegue Avvenia: «Interessanti anche i dati che si rilevano in relazione al tema dell’energia ‘sicura, pulita ed efficiente’. In questo specifico topic, l’Italia è seconda per il volume di contributi richiesti pari ad 1,78 miliardi di euro. Qui è la Germania a primeggiare con 2 miliardi di euro di finanziamenti richiesti, ed al terzo posto si trova la Spagna che tallona il nostro Paese con un ammontare di 1,75 miliardi di euro, davanti al Regno Unito che risulta quarto con 1,5 miliardi di euro.
In linea con quanto accade in Germania e Spagna, anche in Italia sono i soggetti privati (indicati come ‘Private for profit’, ndr), a mostrare più dinamismo rispetto a quelli pubblici (ad es. scuola o università) nel richiedere un maggior volume didi finanziamenti europei».
Prosegue la società del gruppo Terna: «Una economia che si basi sull’abbattimento della produzione di Co2 rappresenta la più importante delle sfide per la sostenibilità. A tal proposito invitiamo ad una attenta disamina rispetto alla ‘call’ di Horizon2020 aperta il 15 maggio 2018, con cui l’Europa mette a disposizione 72 milioni di euro che potranno essere conquistati dalle imprese in partnership con il mondo accademico e con i centri di ricerca. Il bando vuole realizzare l’obiettivo dell’accordo di Parigi sull’energia pulita per tutti i cittadini europei, nello specifico attraverso progetti per un futuro a ‘basse emissioni di carbonio e resiliente al clima’. Sono molti gli ambiti di intervento previsti: economia circolare, transizione energetica, abbattimento delle emissioni».
«A fronte di questi dati – conclude Avvenia – pensiamo che il tessuto produttivo italiano abbia ben compreso la centralità del tema energetico come chiave delle sostenibilità e dell’innovazione, ricordando come l’Europa resti una delle fonti di finanziamento privilegiate e che, con i molti bandi ancora previsti in ambito Horizon 2020, le sfide da cogliere siano tantissime ed in grado di portare profondi benefici a cittadini, imprese e settore della ricerca».