Un farmaco contro il diabete, il liraglutide, potrebbe aiutare a fermare l’Alzheimer, invertendo il corso della perdita di memoria e funzioni cognitive e dei danni alle cellule cerebrali, i neuroni, e ai loro collegamenti (sinapsi).
Lo rivelano gli studi di Fernanda De Felice della Queen’s University (Canada) che ha scoperto anche un meccanismo molecolare in comune tra le due malattie, come riferito in occasione del Meeting 2018 della Canadian Neuroscience, a Vancouver.
Non e’ la prima volta che si parla di un legame tra diabete e Alzheimer (spesso chiamato ‘diabete di terzo tipo’): le due malattie spesso si presentano insieme e i diabetici hanno rischio maggiore di ammalarsi di Alzheimer e viceversa. Inoltre nel quadro clinico dell’Alzheimer non mancano aspetti simili al diabete, ad esempio la scarsa sensibilita’ all’insulina (l’ormone che regola lo zucchero nel sangue e che e’ appunto un protagonista di primo piano nel diabete).
De Felice ha scoperto in modelli animali di Alzheimer (topi e scimmie) che nel cervello con Alzheimer si attiva un meccanismo infiammatorio che interessa varie aree cerebrali (non solo quelle legate alla memoria) e che puo’ portare a ridotta sensibilita’ all’insulina e danni neuronali con morte delle cellule, distruzione delle sinapsi.
In un’altra serie di esperimenti De Felice ha visto che somministrando il liraglutide (un farmaco in uso per il diabete di tipo 2) a scimmie con Alzheimer, si possono cancellare i deficit cognitivi, aumentare la sensibilita’ all’insulina e ‘riparare’ le connessioni tra neuroni (le sinapsi, appunto, essenziali per la comunicazione tra cellule nervose). Queste scoperte non solo rendono piu’ nitido il quadro di questa complessa malattia che interessa oltre alla memoria e alle funzioni cognitive anche aspetti come sonno, appetito e umore, ma gettano anche le basi per l’individuazione di nuovi obiettivi terapeutici.