Livorno, arrestato funzionario della Protezione Civile: si appropriava di beni pubblici

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Arrestato in esecuzione di una misura cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico, Riccardo Stefanini, funzionario della Protezione civile comunale accusato di peculato continuato e aggravato. Sono 47 gli episodi accertati dalla squadra Mobile di Livorno, tra gli altri: usava l’auto di servizio per scopi personali, riforniva le proprie di carburante acquistato con la carta del Comune, conduceva una sistematica distorsione dei propri compiti di funzionario comunale.

Le indagini durate dieci mesi sono tuttora in corso. L’inchiesta della procura è scattata il giorno prima della terribile alluvione del settembre 2017 che provocò 9 vittime in citta’ e scateno’ furiose polemiche sulla gestione dell’ufficio comunale di protezione civile.

Secondo quanto si apprende la segnalazione, effettuata appunto 24 ore prima della bomba d’acqua che mise in ginocchio Livorno, arrivo’ dal sindaco Filippo Nogarin che aveva notato da tempo alcune anomalie nell’attività del funzionario.

“Le accuse contro Stefanini, che è già stato sospeso – ha sottolineato il primo cittadino M5S – sono molto pesanti e se confermate saremmo davanti a comportamenti inqualificabili. Ricevetti alcune segnalazioni per comportamenti tutt’altro che trasparenti nella Protezione civile comunale. Ho immediatamente trasmesso queste segnalazioni alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria. Ora la priorità è sostituirlo al più presto per garantire il perfetto funzionamento della Protezione civile comunale, indispensabile per la sicurezza dei cittadini”.

Il funzionario, già condannato in primo grado per lo stesso reato in relazione a fatti del 2009, e’ stato arrestato per il rischio di inquinamento delle prove. Gli investigatori sostengono che utilizzasse “sistematicamente l’auto di servizio per scopi privati, appropriandosi per consumo personale di beni e materiali ottenuti, a seguito di bandi pubblici, per esigenze di solidarietà della Protezione civile e usando per scopi personali anche la carta carburante del Comune”.

La polizia ha già ricostruito 47 casi di peculato e gli accertamenti proseguono. L’ultimo ieri, riferiscono gli inquirenti, “è il rifornimento di gasolio con la carta del Comune all’auto di servizio durante un viaggio di ritorno da Firenze ma contemporaneamente versando altro gasolio in una propria tanica che, come ha fatto molte altre volte, ha portato a casa per rifornire i propri veicoli personali a spese del Comune”. Ma le indagini della procura vanno avanti.

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