L’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto esprime solidarietà e convinto appoggio alla protesta degli agricoltori e dei Consorzi di difesa dalle avversità atmosferiche che oggi hanno manifestato a Roma contro i ritardi accumulati da Ministero e Agea nell’erogare i contributi comunitari a ristoro dei premi assicurativi pagati.
Mancano, infatti, all’appello dei Consorzi gran parte dei contributi 2015, nonché delle due annualità successive. “La Regione Veneto sta dalla parte dei Consorzi di difesa delle produzione agricole dagli eventi avversi – dichiara l’assessore – I Consorzi di difesa del Veneto, che contano oltre 15 mila aziende associate e assicurano una produzione lorda vendibile di oltre un miliardo di euro, anticipano alle compagnie di assicurazione, per conto degli associati, circa 100 milioni di euro l’anno. Con i ritardi contributivi in corso, i Consorzi veneti accumulano in media dai 40 ai 50 milioni di euro di pregresso l’anno”.
“I maggiori consorzi – prosegue – si trovano con esposizione superiore ai 20 milioni, costretti a ricorrere entro luglio a nuovi finanziamenti da parte delle banche per anticipare a settembre 2018 il premio assicurativo alle compagnie e ottenere la proroga degli affidamenti ancora legati al pregresso”.
“Se lo Stato non eroga i contributi dovuti – incalza il titolare delle politiche agricole della Regione Veneto – i Consorzi di difesa si ritroveranno a chiedere ai soci la corresponsione del saldo anticipato, prima che arrivino i contributi pubblici arretrati. Ma questa sarebbe una scelta sciagurata per gli agricoltori, perché determinerebbe il collasso del sistema della gestione del rischio, con una perdita di fiducia degli agricoltori. Infatti, in precedenza analoghe richieste anticipate dei saldi prima del contributo hanno causato una impennata delle morosità e un calo degli assicurati a due cifre, in termini percentuali”.
Il Veneto, fa notare l’assessore, è regione con una altissima vocazione assicurativa: rappresenta, infatti, oltre il 30 per cento della produzione lorda vendibile nazionale di uva da vino assicurata e il 20 per cento delle altre produzioni.
“Il Ministero per le politiche agricole e l’Agea in qualità di ente pagatore paghino immediatamente gli arretrati – esorta l’assessore regionale – risparmiando così agli agricoltori costi non dovuti per interessi passivi sui contributi anticipati dai consorzi di difesa, ma soprattutto evitando che le risorse pubbliche già stanziate nel Programma di sviluppo rurale nazionale per la gestione del rischio incorrano nelle condizioni di disimpegno previste dalla Commissione Europea”. Così in un Comunicato.