Da nanoparticelle e nuove proteine arrivano i farmaci del futuro

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Potrebbero essere la base di nuove classi di farmaci: da un lato milioni di proteine inedite in natura, alcune efficaci contro il virus Ebola, e dall’altro un nuovo vaccino antipolio con nanoparticelle che non richiede il richiamo.

Entrambi gli studi sono illustrati sulla rivista dell’Accademia delle Scienze americana (Pnas). Sviluppato dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinati da Stephany Tzeng, il vaccino antipolio e’ stato testato per ora solo sui topi. Grazie a nanoparticelle biodegradabili permette con una sola iniezione, a differenza dei vaccini sviluppati da Jonas Salk e Albert Sabin negli Anni ’50, di trasferire piu’ dosi senza richiamo.

In questo modo, ha spiegato Tzeng, “e’ piu’ facile immunizzare i bambini in regioni remote del pianeta dove ancora la polio e’ presente”. Infatti, anche se per l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) il numero di casi di polio si e’ ridotto del 99% tra il 1988 e il 2013, la malattia non e’ ancora scomparsa del tutto. Nell’altro studio i ricercatori coordinati da Zachary Gates, sempre del Mit, hanno utilizzato aminoacidi non presenti in natura, che sono l’immagine speculare di quelli usati dalle cellule come mattoni delle proteine.

In questo modo, ha spiegato Gates, “siamo riusciti a costruire con sintetizzatori automatici proteine inedite, che abbiamo chiamato ‘xenoproteine’, lunghe circa 30 aminoacidi e piu’ stabili di quelle naturali”. I ricercatori del Mit hanno usato anticorpi fluorescenti per marcare queste xenoproteine: “abbiamo cosi’ visto – ha concluso Gates – che alcune di loro sono in grado di legarsi alla tossina dell’antrace o a una molecola del virus Ebola, e possono quindi essere usate come possibili basi di futuri farmaci”.

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