Salute: al via il congresso dei dirigenti ospedalieri 

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Le condizioni di salute degli italiani, sempre piu’ anziani e malati cronici. La nuova figura dell’Hospitalist, medico internista con competenze cliniche e relazionali necessarie per seguire pazienti affetti da piu’ patologie. E la terza campagna per la sicurezza dei pazienti promossa dall’Organizzazione mondiale della sanita’.

Sono solo alcuni dei temi al centro del 23/o Congresso di Fadoi – Federazione nazionale dirigenti ospedalieri internisti -, in programma dal 12 al 15 maggio a Bologna, presso il Palazzo della Cultura e dei Congressi.

Tanti gli esperti e gli ospiti illustri che interverranno: lunedi’ 14 e’ prevista la partecipazione del ministro della Sanita’ Beatrice Lorenzin e del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’ Walter Ricciardi. “In Italia il 30% della popolazione e’ affetto da patologie croniche ed e’ in trattamento con multiterapia. Pazienti over 65 le cui cure impattano sul 70% delle risorse disponibili del Sistema sanitario nazionale”, ha spiegato Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco), intervenendo all’inaugurazione del congresso.

“La sfida importante e’ raggiungere un’adeguata e appropriata terapia per garantire la sostenibilita’ del sistema”. Ampio spazio sara’ dedicato al ruolo che Fadoi sta assumendo nei confronti del Sistema sanitario nazionale e al contributo delle societa’ scientifiche nella produzione di informazioni utili al Ssn e all’Aifa. Quindi focus su: malattie rare, rene, gravidanza e infezioni gravi in Medicina interna.

“Siamo il secondo Paese piu’ vecchio al mondo – ha affermato Andrea Fontanella, Presidente Nazionale Fadoi – e il terzo per aspettativa di vita. I nuovi farmaci, le nuove tecnologie, la diagnostica rapida ed efficace, hanno permesso di contrastare in modo significativo le malattie acute: si muore molto meno per infarto e ictus, persino il cancro e’ stato ‘cronicizzato’. Eppure il 70,7% degli over 65 – ha spiegato – ha almeno due patologie concomitanti e assume dai 5 ai 10 farmaci al giorno”. Questi pazienti, pero’, vengono gestiti in modo frammentario e non hanno un medico di riferimento. Da qui la figura dell’Hospitalist, per garantire la migliore assistenza ai pazienti cronici complessi.

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