Tumori: 240 nuovi casi l’anno di “Merkeloma”, il più raro della pelle

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Il Merkeloma, o carcinoma a cellule di Merkel è un raro tumore della pelle, descritto per la prima volta nel 1972 e definito come carcinoma neuroendocrino della cute. Colpisce un sottogruppo di cellule neuroendocrine cutanee, le cellule di Merkel, dalle quali prende il nome.

In Italia vengono diagnosticati ogni anno 240 nuovi casi di Merkeloma, con una prevalenza stimata di 1.400 casi nel 2016. In Europa rappresenta meno dell’1% di tutti i tumori maligni cutanei.

Si tratta di una forma tumorale primitiva, contraddistinta dalla comparsa – specialmente a livello della testa e del collo – di lesioni eterogenee di varie dimensioni, che solitamente si manifestano come un nodulo color carne o rosso-bluastro, duro, indolore e lucido. L’infezione da poliomavirus a cellule di Merkel rappresenta uno dei principali fattori di rischio.

Da un nostro studio emerge che, pur rimanendo il tumore assolutamente raro e con un impatto sui costi limitato, sul versante epidemiologico si assiste a una tendenza alla crescita dei casi, dovuta al fatto che l’incidenza è fortemente legata al crescere dell’età e che si assiste a un rapido invecchiamento della popolazione. Si determina inoltre un’inversione del rapporto fra i sessi, con una crescente incidenza fra le donne. La disponibilità di terapie specifiche e i cambiamenti in corso, uniti alla difficoltà di diagnosi, impongono una razionalizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici a livello regionale, onde garantire equità di accesso e una efficace presa in carico dei pazienti,” spiega Federico Spandonaro, professore aggregato presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata e presidente di Crea Sanità in occasione del convegno “Immuno-Oncologia: partiamo dai tumori rari, il punto sul Merkeloma“, promosso dall’Osservatorio sanità e Salute.

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