Vino: la Regione Toscana si prepara ad affrontare le nuove sfide ambientali

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Per quanto riguarda la viticoltura ‘la Regione Toscana si prepara ad affrontare le nuove sfide ambientali e del clima’. Questo quanto emerso dall’incontro tecnico ‘Quale miglioramento genetico della vite per fronteggiare le emergenze climatiche e fitosanitarie in Toscana’, svoltosi stamani a Palazzo Strozzi Sacrati.

“Nel settore della viticoltura e’ un momento in cui abbiamo bisogno di guardare avanti – ha detto l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi -. C’e’ la necessita’ di aprire una riflessione con la consapevolezza che dobbiamo fare scelte che facciano fronte alle nuove sfide globali dei mercati verso i quali siamo molto attenti.

Lo facciamo coinvolgendo il mondo accademico, scientifico, Crea, ma soprattutto gli attori principali della filiera. Perche’ da una parte, c’e’ la consapevolezza di essere Toscana, che equivale a dire sostenibilita’ e agricoltura piu’ rispettosa dell’ambiente con tutte le tecniche agronomiche che noi siamo nelle condizioni di mettere in campo; dall’altra parte c’e’ la necessita’ di salvaguardare i vitigni autoctoni sui quali abbiamo costruito la nostra storia e la nostra economia vitivinicola”.

“Il tutto – ha ripreso Remaschi – con i cambiamenti climatici, che ci impongono di fare riflessioni sull’impiego di vitigni con ridotta sensibilita’ alle principali malattie ed alle avversita’ ambientali, senza perdere di vista l’identita’ e le peculiarita’ della nostra straordinaria agrobiodiversita’ autoctona.

Nell’ottica di una graduale riduzione di prodotti chimici, una Regione rispettosa dell’ambiente e da sempre all’avanguardia in questo ambito, procede in questa direzione ma vuole farlo insieme, insieme con tutti quegli attori che hanno fatto della Toscana una grande regione nel campo della viticoltura”.

Crea ed Universita’ toscane sono impegnati nella valutazione agronomica e sanitaria dei vitigni, cosi’ come sono attivi nel settore della ricerca finalizzata all’ottenimento di produzioni a minore impatto ambientale. In particolare, partendo dalla valutazione in ambienti diversi del germoplasma gia’ esistente potra’ essere avviato un nuovo progetto che prevede come sviluppo finale la disponibilita’ di nuovi genotipi ottenuti dal miglioramento genetico.

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