È stata presentata questa mattina, dalla sede galleggiante di Marevivo, l’8a edizione di “Mediterraneo da remare”, la campagna nazionale di sensibilizzazione alla tutela del Mare Nostrum, promossa dalla Fondazione UniVerde, in collaborazione con Marevivo, e con l’adesione della Guardia Costiera.
Eventi itineranti lungo le coste italiane, tappe internazionali in Algeria, Monaco, Francia, remate simboliche in varie località balneari e in collaborazione con gli stabilimenti che segnaleranno, ai soggetti promotori, iniziative concrete per la tutela degli ecosistemi marini, lacustri e fluviali. Le iniziative, che si terranno durante l’estate 2018, saranno prevalentemente dedicate a contrastare la dispersione delle macro e micro plastiche in mare, con lo slogan #NoPlastic, ma anche rilanciare il focus “Acquascooter Free” promuovendo la mobilità a remi e la diffusione dell’uso delle canoe in luogo del noleggio di moto d’acqua. L’ambizioso obiettivo è quello di promuovere una riconversione e una rivoluzione culturale che porti la collettività a ritornare in sintonia con Madre Terra a partire dai piccoli gesti quotidiani.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, che da Ministro dell’Ambiente aggiunse alla denominazione del dicastero la “tutela del Mare” e che ha ideato la campagna “Mediterraneo da remare”, ha dichiarato: “L’impatto ambientale dell’inquinamento da plastiche è devastante e rischia di compromettere i già fragili equilibri degli ecosistemi e degli habitat naturali di migliaia di specie animali. Non a caso, quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è stata dedicata al tema dell’inquinamento da plastiche – ha sottolineato -. Ringrazio il Corpo della Guardia Costiera per le azioni quotidiane di prevenzione e di bonifica dai materiali inquinanti e confido nell’operato del Ministero dell’Ambiente per una valutazione complessiva della salute dei nostri mari e l’avvio di un adeguato Piano di risanamento”.
Per Rosalba Giugni, Presidente Marevivo: “per evitare che i rifiuti raggiungano il mare, occorre bloccarli direttamente alla foce dai fiumi come sostiene la nostra campagna #RisparmiamoPlasticaAlMare. Non basta pulire gli argini, come abbiamo fatto oggi sul Tevere, ma bisogna creare delle barriere per raccogliere i rifiuti. Oggi proprio con la Capitaneria di Porto abbiamo firmato un protocollo d’intesa che tra le diverse attività prevede programmi e iniziative volte a favorire la ricerca scientifica, lo studio dell’ambiente marino, la biodiversità e la promozione delle Aree Marine Protette”.