Oltre 1.400 uomini e donne in campo, 13 scenari di intervento su 2 Regioni, 25 centri di coordinamento attivati sul territorio, osservatori internazionali inviati da 12 diversi Paesi europei ed extraeuropei. Sono questi i numeri complessivi dell’esercitazione internazionale sul rischio idraulico NEIFLEX – North Eastern Italy Flood Exercise che si è conclusa oggi, incentrata sull’intervento di squadre nazionali e internazionali per il soccorso in caso di alluvione nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.
L’esercitazione, svolta nell’ambito di un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea, ha coinvolto più di 600 volontari delle organizzazioni nazionali, regionali e locali, nonché personale della Protezione Civile del Trentino e delle Marche, dei Vigili del Fuoco, dell’Esercito Italiano, delle Forze di Polizia, del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, del Sistema sanitario regionale, di Croce Rossa Italiana e dei gestori delle reti stradali, autostradali e ferroviarie. Tra gli operatori coinvolti nelle attività esercitative, 250 sono gli esperti delle squadre di intervento del Meccanismo europeo di protezione civile ? provenienti da Austria, Montenegro, Serbia, Slovenia e Federazione Russa oltre che dall’Italia, con un modulo della Regione Piemonte e uno dei Vigili del Fuoco.
“Abbiamo messo alla prova il sistema di risposta all’emergenza, testando la capacità di intervento e di collaborazione tra squadre locali, nazionali ed europee – ha commentato il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli – e nel farlo abbiamo dovuto confrontarci anche con il maltempo che ha interessato le zone coinvolte dall’esercitazione, rendendo più verosimili le criticità con cui ci si confronta in una situazione di emergenza. Il risultato è stato più che positivo e possiamo esprimere piena soddisfazione: poter contare su un sistema di protezione civile efficiente ci permette di affrontare in modo tempestivo le emergenze, ma è evidente come ormai certi fenomeni naturali non siano più eventi eccezionali. È quindi indispensabile far crescere anche nei cittadini una nuova mentalità legata ai temi della sicurezza e della protezione civile”.
Nell’ultima giornata, in parallelo alle simulazioni di attività operative che hanno incluso interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, pompaggio idraulico, recupero di beni artistici e culturali, si è svolta un’edizione straordinaria della campagna di comunicazione nazionale “Io non rischio”. A Pordenone, Latisana e San Michele al Tagliamento, i volontari di protezione civile hanno incontrato, nelle piazze, i propri concittadini per diffondere la cultura del rischio e le buone pratiche di protezione civile a cui attenersi in caso di alluvione.