Cominciano i preparativi per la prima missione spaziale diretta ad una coppia di asteroidi: si chiama ‘Hera’, come la dea greca del matrimonio, ed e’ organizzata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) con l’obiettivo di raggiungere nel 2026 il sistema binario di asteroidi Didymos (‘gemelli’ in greco).
Il duo è formato dal corpo principale Didymos A, grande come una montagna dal diametro di 780 metri, e dalla sua luna Didymos B (o Didymoon): grande quanto la piramide di Giza, diventera’ il piu’ piccolo asteroide mai esplorato. La missione, coordinata dall’italiano Ian Carnelli, avrà un duplice scopo: scoprire un ecosistema spaziale del tutto inedito e contribuire ai test di difesa planetaria della Nasa.
L’agenzia spaziale statunitense, infatti, intende sfruttare Didymoon per sperimentare una nuova strategia finalizzata a deviare il cammino degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra: lo fara’ con la missione Dart (Double Asteroid Redirection Test), destinata a collidere contro Didymoon nell’ottobre del 2022.
L’impatto cambiera’ la durata dell’orbita del piccolo asteroide: i primi effetti saranno monitorati dagli osservatori sulla Terra, posti a 11 milioni di chilometri di distanza, mentre informazioni piu’ dettagliate arriveranno nel 2026 proprio grazie alla missione europea Hera, che consentira’ di misurare con esattezza la massa di Didymoon, le sue proprieta’ fisiche e dinamiche, nonche’ la forma del cratere generato dall’impatto.
Hera si concentrera’ sul corpo celeste mappandolo con strumenti ottici ad alta definizione, laser e radio per ricostruire la sua superficie e la struttura interna. Uno degli aspetti piu’ difficili della missione sara’ guidare la sonda in un ambiente dove la gravita’ e’ cosi’ ridotta: per questo sara’ fondamentale l’esperienza acquisita durante la missione Rosetta sulla cometa 67/P.