Aids: Milano la prima città italiana che punta porre fine all’epidemia entro il 2030

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Porre fine all’epidemia di Aids entro il 2030. E’ l’impegno che devono prendere i sindaci delle città che aderiscono al ‘Fast Track Cities Project’, iniziativa internazionale nata nel 2015 per sensibilizzare i cittadini sulla lotta all’Hiv. Una sfida che ora raccoglie anche Milano, prima città d’Italia a entrare nel programma lanciato da un consorzio fra Unaids, Un-Habitat, città di Parigi e Iapac-International Association of Providers of Aids Care. Ad oggi al progetto ‘Fast Track’ partecipano 94 città: 20 in Europa, 32 in Africa, 15 in America Latina, 18 in America del Nord, 9 in Asia.

L’obiettivo – ricorda una nota del Comune – è raggiungere entro il 2020 il traguardo detto ’90-90-90′: che il 90% delle persone con Hiv sia consapevole del proprio stato di salute, che il 90% di chi ha bisogno di cure possa accedervi, che il 90% abbia una carica virale non rilevabile.

A questo si aggiunge la battaglia per azzerare ogni tipo di stigma e discriminazione. Il tutto con il coinvolgimento delle realtà locali che a vario titolo operano nella città. Il primo passo verso l’ingresso di Milano nel programma è stata la firma di un accordo di partenariato tra Palazzo Marino e la Fondazione the Bridge, che accompagnerà l’amministrazione comunale nel percorso di adesione al network internazionale e nella fase successiva di start-up del progetto.

L’adesione verrà formalizzata prossimamente attraverso la firma della Dichiarazione di Parigi.

“Ai sindaci delle città aderenti – evidenzia la nota – viene richiesto un impegno per porre fine all’epidemia nelle città coinvolte entro il 2030, ad affrontare le cause di rischio, vulnerabilità e trasmissione, a fare il modo che il progetto porti a una trasformazione sociale positiva, a mobilitare risorse per lo sviluppo della salute pubblica e a collaborare con gli altri leader coinvolti”.

Secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità nel dicembre 2017 e relativi al 2016, in Italia le nuove diagnosi di Hiv sono state 3.451, di cui 691 a Milano che è quindi al primo posto in questa triste ‘classifica’. Il 76,9% dei nuovi contagi ha colpito un uomo, il 23,1% una donna.

“Diffondere la cultura della salute e della prevenzione è una priorità della Giunta – dichiara l’assessore alle Politiche sociali, Salute e Diritti Pierfrancesco Majorino – Vogliamo infatti che Milano sia riconosciuta non come la città italiana con il maggior numero di contagi, ma come la città italiana che più ha fatto per sconfiggere il virus dell’Hiv. L’adesione a Fast Track Cities Project è il primo passo in questa direzione e ci aiuterà a condividere buone pratiche e procedure rivolte alla prevenzione della trasmissione dell’Aids”. 

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