La varietà di organismi viventi in provincia di Bolzano e i rispettivi ecosistemi saranno sottoposti ad uno studio organico e costante secondo metodi standardizzati e confrontabili. Lo prevede il progetto per il monitoraggio della biodiversità in Alto Adige stilato dalla professoressa Ulrike Tappeiner, responsabile dell’Istituto per l’ambiente alpino di eurac research, che ha ottenuto l’approvazione di massima della Giunta provinciale.
Secondo gli studi scientifici condotti finora emerge che il 41% delle specie animali in Alto Adige è a rischio e che il 3,3% delle specie vegetali locali sono scomparse. Il progetto, sottoposto all’esecutivo dall’assessore Richard Theiner, prevede la collaborazione fra l’istituto di ricerca eurac research e unità operative dell’amministrazione provinciale che sarà coordinata da eurac research.
“Il monitoraggio della biodiversità contribuisce alla creazione di una base scientifica che costituisce il presupposto per le decisioni che la politica è chiamata ad adottare in settori rilevanti quali la programmazione dello sviluppo del territorio, l’agricoltura, la tutela dell’ambiente e del paesaggio” afferma l’assessore Theiner.
Secondo il concetto predisposto dalla Tappeiner e dal suo gruppo di lavoro, i rilevamenti sistematici e regolari dei vari organismi viventi in Alto Adige e dei rispettivi ecosistemi costituiscono il presupposto per un’analisi precisa e dettagliata della biodiversità, in grado di indicare il trend di sviluppo del territorio. Nell’ambito della collaborazione sara’ creata una piattaforma che raccogliera’ e armonizzera’ i dati disponibili raccolti da istituti di ricerca, enti, uffici provinciali e organizzazioni e sviluppati metodi standardizzati e comparabili. Per il monitoraggio della biodiversita’, che costituira’ un elemento di base della convenzione con eurac research a partire dal 2019, e’ previsto un finanziamento annuale di 500.000 euro.