Caffè e salute: ecco le dosi consigliate

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Sensibilità al caffè: c’è chi può bere 5 tazzine al giorno senza grossi problemi e chi passa la nottata in bianco per averne bevuta solo una. Il modo in cui gli individui metabolizzano la caffeina dipende anche dal corredo genetico, per cui è possibile dividere i consumatori di caffè in tre gruppi: quelli ad alta, a media e a bassa sensibilità al caffè.

Non esiste quindi una dose consigliata che possa andar bene per tutti, ma bisogna prima verificare che tipo di compatibilità c’è con il caffè.

Questo è quanto emerge dal report del dottor J.W.Langer, docente di Farmacologia presso la Copenhagen University’s Medical School, realizzato per l’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC).

Il report “Genetics, Metabolism and Individual Responses to Caffeine” si basa sulle evidenze della letteratura esistente per analizzare e spiegare perché alcune persone sono più sensibili all’effetto della caffeina e in che modo i professionisti della salute devono tener conto di queste caratteristiche nel consigliare i pazienti.

La risposta di un individuo alla caffeina è probabilmente determinata da due fattori genetici principali: la maggiore o minore rapidità del metabolismo del fegato.e la presenza di una variazione genetica che rende il sistema nervoso centrale più sensibile agli effetti stimolanti della caffeina.

Sulla base di questi fattori, il dott. Langer ha proposto tre livelli descrittivi di sensibilità globale alla caffeina:

Alta sensibilità alla caffeina

  • Metabolismo lento del fegato e alto legame con il sistema nervoso centrale. Anche piccole quantità di caffeina causano un effetto stimolante e dosi più elevate possono causare problemi di sonno, come succede in una minoranza di persone.

 Sensibilità regolare alla caffeina

  • L’equilibrio tra inattivazione della caffeina nel fegato e legame nel sistema nervoso centrale significa che l’individuo può in genere bere 2-5 tazze di caffè durante il giorno, senza controindicazioni o disturbi del sonno. Di solito la caffeina non è raccomandata la sera, ma le differenze individuali prevalgono, come succede nella maggior parte delle persone.

Bassa sensibilità alla caffeina

  • Metabolismo veloce della caffeina. Se ne possono consumare quantità maggiori (anche se i professionisti della salute consigliano di rimanere all’interno delle linee guida EFSA di non più di cinque tazze di caffè al giorno). Il caffè che si beve prima di coricarsi normalmente non disturba il sonno.

Il dottor Langer spiega: “Siamo tutti bevitori di caffè differenti: il nostro corredo genetico programma la reazione alla caffeina, così come il colore dei capelli e degli occhi.”

Un individuo con bassa sensibilità alla caffeina probabilmente non sperimenterà gli effetti che si vogliono ottenere tipicamente da questa sostanza, come la veglia, la vigilanza e una maggiore concentrazione. È importante per gli specialisti della salute sottolineare che chi metabolizza velocemente la caffeina non dovrebbe superare l’assunzione giornaliera raccomandata nel cercare di ottenere gli effetti desiderati.

Il dottor Langer prosegue: “La maggior parte delle persone modera autonomamente l’assunzione di caffeina, in base all’esperienza personale e alla tolleranza individuale. Tuttavia è importante che le persone con una bassa sensibilità alla caffeina rimangano all’interno della dose giornaliera raccomandata di caffeina fino a 400 mg di caffeina, che equivale a circa cinque tazze di caffè al massimo “.

Questo report, oltre a spiegare le variazioni genetiche che influenzano le reazioni degli individui alla caffeina, mette in evidenza che tali reazioni possono essere determinate anche da fattori non genetici come l’abitudine al fumo, la gravidanza e l’età. Il rapporto sottolinea che, in occasione di richiesta esplicita sul consumo di caffeina, i professionisti della salute devono prendere in considerazione anche le risposte individuali dei pazienti.

 Caffè e salute

  • Innanzitutto ricordiamo che nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni per gli esseri umani e un corpus significativo di studi scientifici suggerisce che il consumo moderato di caffè, 3-5 tazze al giorno, non è associato ad un aumentato rischio di cancro anzi è protettivo verso una serie di patologie come, oltre al diabete di tipo 2, tumore al fegato e all’endometrio
  • Inoltre, due recenti ricerche pubblicate su “Annals of Internal Medicine”3,4 hanno evidenziato un’associazione tra consumo di caffè, anche decaffeinato, e un minor rischio di morte per malattie cardiache, cancro, infarto, diabete, malattie respiratorie e renali.
  • Un ampio corpus scientifico evidenzia che il consumo moderato di caffè può ridurre fino al 27% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer5
  • Un consumo moderato di caffè, equivalente a circa 3-5 tazzine, è sicuro nella popolazione adulta, fa parte di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo, come riconosciuto anche dal parere EFSA (European Food Safety Authority, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare) del 2015 relativo all’assunzione di caffeina6.
  • In conclusione, una vasta letteratura scientifica riporta i numerosi benefici associati ad un moderato consumo di caffè su ulteriori importanti aspetti della fisiologia umana, dalla memoria alla concentrazione, dalla performance fisica al rallentamento del fisiologico declino cognitivo legato all’età, dalla riduzione del rischio di malattie neurodegenerative (come appunto il morbo di Alzheimer e la malattia di Parkinson) a una forte azione preventiva e protettiva nei confronti del diabete di tipo 2 e di alcune malattie del fegato tra cui cirrosi, steatosi ed epatite.
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