Infarto e Ictus, arriva la smentita: Omega 3 non così efficace

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Uno ‘scudo’ per cuore e vasi? Una revisione degli studi pubblicata sulla ‘Cochrane Library’ getta ombre sulle virtù degli acidi grassi Omega 3. Si tratta di sostanze presenti in vegetali e pesce, il cui consumo è ritenuto protettivo contro le malattie cardiovascolari.

Ebbene, l’analisi di 79 lavori condotti su 112.059 persone mostra che i benefici di un aumentato consumo di Omega 3 sono ridotti, se mai ci sono, su molte delle patologie prese in questione. E di sicuro questi acidi grassi non hanno effetto sul rischio di morte per tutte le cause (8,8% nel gruppo che ha assunto più Omega 3 contro il 9% del gruppo di controllo).

Negli studi presi in esame i ricercatori avevano somministrato ai pazienti supplementi di Omega 3 in capsula, nelle margarine o in cibi arricchiti, o semplicemente incrementando il consumo di pesce, mentre i gruppi di controllo assumevano pillole placebo o alimenti non arricchiti.

Il primo autore della revisione Cochrane, Lee Hooper dell’University of East Anglia (Gb), conclude: “Possiamo essere fiduciosi nei risultati di questa revisione, che va contro l’idea popolare secondo la quale supplementi di Omega 3 proteggono il cuore. Questa vasta revisione sistematica ha incluso informazioni su diverse migliaia di persone, per lunghi periodi. Nonostante tutto, non abbiamo visto effetti protettivi” legati a un aumento del consumo di Omega 3.

L’analisi ha però rilevato una moderata evidenza di benefici legati a un particolare acido grasso, detto Ala (acido alfalinoleico), presente ad esempio nelle noci: può essere leggermente protettivo contro alcune cardiopatie, come l’aritmia. “L’acido alfalinoleico è un acido grasso essenziale, parte importante di una dieta bilanciata, e aumentarne il consumo può essere leggermente utile per la prevenzione o il trattamento delle malattie cardiovascolari”, conclude Hooper.

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