Il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, accompagnato dall’ ing. Walter Patscheider, imprenditore e cultore d’arte, si è recato in visita al Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di scultura all’aperto, su invito del suo curatore Daniele Crippa.
Il Museo del Parco nasce nel 1987, dal sogno del suo curatore, Daniele Crippa, di sposare il fascino della scultura contemporanea con uno dei più bei giardini del mondo, di fronte al mare, nel porto di Portofino. Le opere sono state allestite all’interno del giardino storico del Castello Brown del Barone von Mumm, sul promontorio, a picco sul mare, di Portofino, fino al 1913 cimitero del borgo. Si accede al parco, composto da tre terrazze in pietra che si affacciano sul molo, attraverso un piccolo cancello in ferro battuto.
Il fascino e la particolarità dello spazio espositivo sono esaltati dalla presenza di numerose specie arboree tipiche della flora mediterranea: palme, pini marittimi, cipressi, carrubi, ulivi, magnolie, camelie, lavanda, rosmarino, timo…
Artisti di fama internazionale come Beuys, Rotella, Pomodoro, Fontana, Carlo Ramous, Cucchi, Arman, Spagnulo, Atchugarry, Conti, Renato Guttuso, Poirier, Votier, Spoerri, Lucio Fontana, Fortunato Depero, esaltano questa preziosa raccolta che muta continuamente per l’introduzione di nuove sculture.
Dal 2004 il museo collabora con la Fundaciòn Argentina- Museo del Parque, organizzando corsi di formazione, insieme all’Unicef di Genova, a sostegno dei giovani argentini.
Il Museo costituisce una delle principali attrazioni del Parco di Portofino, l’area protetta costiera più a settentrione del Mediterraneo occidentale, che mostra scenari e paesaggi tra i più celebri al mondo. Costituito da giganteschi depositi conglomeratici sovrastanti bancate di calcari, ha caratteristiche geomorfologiche e microclimatiche tali da offrire, in un territorio limitato, ambienti estremamente vari. In pochi passi si va dai freschi boschi appenninici del versante settentrionale all’assolato mondo mediterraneo sovrastante le falesie, dalla civiltà del castagno a quella dell’ulivo, dalle tradizioni contadine alle attività legate al mare ed alla pesca tradizionale. Protetto dal 1935, il Parco ospita una delle maggiori concentrazioni floristiche del Mediterraneo, una notevole varietà di uccelli e invertebrati oltre ad importanti testimonianze storico-architettoniche.