Dall’ordine della nascita all’età della madre: ecco cosa influisce sulle vaccinazioni

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Le probabilità di essere vaccinati aumentano se si nasce per primi, se si vive in una famiglia ricca, se la propria madre è istruita o ha partorito dopo i 20 anni: sono alcune delle variabili di disuguaglianza socioeconomica, demografica e geografica, che possono influire sulle vaccinazioni nei bambini.

Sono comuni ai 10 paesi dove vive oltre il 70% dei bambini che non riceve tutte le vaccinazioni di base. Lo spiega un’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). I paesi esaminati sono Afghanistan, Ciad, Congo, Etiopia, India, Indonesia, Kenya, Nigeria, Pakistan e Uganda.

Lo studio e’ stato condotto dall’Oms tra il 2012 e 2016. Tutti, pur se in quantita’ diverse, soffrono di disuguaglianze, che tendono ad essere molto piccole in Uganda, e piu’ pronunciate in Nigeria. Quella di tipo economico e’ dilagante: i bambini di famiglie povere ricevono meno vaccinazioni di quelli delle famiglie ricche. In Nigeria e Pakistan per esempio, la probabilita’ di essere vaccinati contro difterite, tetano e pertosse e’ 7 volte maggiore per chi proviene da famiglie ricche.

Cosi’ come sono maggiori se la madre e’ diplomata rispetto a quelle che non hanno potuto studiare. Anche l’eta’ materna al momento della nascita e’ importante: se ha partorito prima dei 20 anni, calano le probabilita’ per i figli di essere vaccinati. In Etiopia per esempio le chance erano doppie per i figli di donne diventate madri tra i 20 e 34 anni rispetto a quelle che avevano partorito tra i 15 e 19 anni. Anche il fattore geografico influisce parecchio, cosi’ come l’ordine di nascita. In Afghanistan per esempio, il tasso di copertura vaccinale varia fino all’80% tra le 34 province, mentre i primi figli hanno livelli di immunizzazione maggiore dei fratelli nati per ultimi. In Indonesia piu’ dei 3/4 dei primi figli sono vaccinati, contro 1/3 di quelli nati per sesti.

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