Ambiente: EcorNaturaSì scende in campo contro l’usa e getta

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Il biologico italiano scende in campo contro l’usa e getta, anticipando le direttive europee e le iniziative nazionali. Dopo i sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta, a partire da settembre EcorNaturaSì (la più grande catena della distribuzione biologica in Italia) metterà a disposizione, nei 500 punti vendita serviti, 60mila sacchetti per pasta, legumi, cereali e frutta secca (fino a 2,5 kg di capienza), 20mila sacchetti in cotone biologico per trasportare e conservare il pane e 10mila shopper per la spesa.

Obiettivo, continuare il percorso già avviato di riduzione e progressiva eliminazione della plastica monouso evitabile, quella che oggi compone l’80% dei rifiuti che troviamo sulle nostre spiagge, e ampliare l’iniziativa per limitare i contenitori usa e getta.

Lo ha comunicato Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, in occasione di Festambiente, intervenendo al dibattito di apertura del festival dedicato all’economia circolare.

‘Il biologico vero è circolare per natura: le aziende, soprattutto quelle biodinamiche, compostano tutti i cosiddetti scarti aziendali per usarli come concime e allevano gli animali soprattutto per il letame, per ridare fertilità alla terra senza utilizzare prodotti di sintesi – spiega Brescacin – Stiamo mantenendo le nostre promesse con piccoli passi concreti per le buone pratiche quotidiane”. “Il nostro impegno contro i rifiuti, che sono il prodotto di un cerchio che non si chiude – continua il presidente di EcorNaturaSì – si sta estendendo a tutta la catena di distribuzione: il primo passo è stato quello di fornire ai nostri clienti un’alternativa ai sacchetti usa e getta nell’ortofrutta e continuiamo a lavorare per ridurre tutto quello che non è riutilizzabile”. 

EcorNaturaSì ha iniziato un percorso condiviso anche con Legambiente. Dopo i sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta, ideati in collaborazione con l’associazione ambientalista, ora mette in campo quelli in cotone biologico per spingere sull’acquisto dei prodotti sfusi.

”Come è nella nostra indole – continua Brescacin – non crediamo alle soluzioni imposte ma alle responsabilità condivise. Il nostro piccolo atto di disobbedienza ecologica per i sacchetti riutilizzabili, che in qualche modo sfidava le istituzioni nazionali visto che le leggi non prevedevano questa possibilità, è servito per cominciare a smuovere l’opinione pubblica e a indicare strade alternative possibili”.

“Anche per l’acqua abbiamo in programma alcune iniziative per sensibilizzare i nostri clienti ad un consumo sostenibile. Il progetto delle borracce, in collaborazione con Legambiente e altri progetti che vedranno la luce a novembre, sono stati avviati proprio per creare consapevolezza su questo tema”, conclude.

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