Nei prossimi giorni sulle montagne italiane sono previsti isolati, ma violenti, temporali. Considerata la stagione turistica e la forte frequentazione degli itinerari escursionistici e alpinistici, il Soccorso alpino vuole quindi sensibilizzare tutti i frequentatori della montagna ad un approccio molto prudente al maltempo, invitando a pianificare le escursioni controllando il meteo locale, consultando i bollettini ufficiali delle istituzioni (ARPA Regionali, Aeronautica militare, Meteomont), diffidando di applicazioni commerciali online, che spesso riportano informazioni troppo generali e non adeguatamente elaborate.
In caso di sospetto maltempo, il Soccorso alpino invita a rinunciare a itinerari lunghi e poco conosciuti, senza adeguati ripari nel percorso, raggiungibili con largo anticipo rispetto alla perturbazione.
C’e’ poi il capitolo fulmini in quota: ogni anno numerose persone in montagna sono vittime di scariche da fulmini. Nel malaugurato caso ci si trovi sotto un forte temporale ecco una serie di suggerimenti del Soccorso alpino su come comportarsi, partendo da alcune nozioni di base.
In primo luogo, la temperatura dei fulmini e’ – impressionante: 30.000 gradi, come pure la loro velocita’, 10.000 km/sec. Un intervallo di 3 secondi fra un lampo e il tuono significa che il temporale e’ distante 1000 metri: una formula utile per capire la distanza del temporale.
Il pericolo dell’imminente caduta di un fulmine si manifesta in piu’ modi: sensazione di solletico sulla pelle; pizzicorio al cuoio capelluto e capelli che, letteralmente, si drizzano; ronzio e leggero suono degli oggetti metallici; presenza di fiammelle azzurrognole (noti come ‘fuochi di Sant’Elmo’) in corrispondenza di oggetti metallici particolarmente esposti, come vie ferrate, croci di vetta, cavi e teleferiche.
Che fare se durante un’escursione in Montagna, in quota, finiamo per trovarci sotto un temporale? Innanzi tutto evitare i punti in rilevo rispetto al terreno, come creste, guglie, vette. Quindi allontanarsi dalle pareti verticali e assumere una posizione rannicchiata con i piedi uniti e ginocchia raccolte contro il corpo; sedersi sopra uno zaino o vestiti asciutti, isolandosi dal terreno. Poi occhio alle parti metalliche dell’equipaggiamento, come ramponi, piccozza, moschettoni, chiodi e via dicendo: vanno depositate lontano. Evitare di percorrere canaloni, fessure, camini, come pure non stare in prossimita’ di grossi massi isolati e alberi.
Evitare le vie attrezzate con funi e scale di ferro (vie ferrate) o, se in prossimita’ di esse, allontanarsene il piu’ rapidamente possibile. E se si riesce, cercare riparo in una struttura protetta o in un’automobile, anzi proprio le auto sono assolutamente sicure. E infine, un altro suggerimento importantissimo e’ quello di segnalare la propria po