Incidenti in montagna: i soccorritori invitano alla prudenza

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Una raffica di interventi in Valtellina e Valchiavenna dei soccorritori per escursionisti in difficolta’. Tanti, negli ultimi tempi di vacanze estive, per soccorrere gli alpi-ciclisti. Ieri uno sportivo di 37 anni della provincia di Lucca salvato nel torrente, mentre praticava canyoning, nel territorio comunale di Gordona (Sondrio), mentre in serata 4 giovani di cui tre di nazionalita’ straniera sono stati recuperati in Val di Mello perche’ si erano persi sulla strada del ritorno.

Inesperienza, scarsa prudenza, equipaggiamento inadeguato e sopravalutazione dei propri mezzi: sono alcune delle principali cause alla base dei numerosi incidenti e richieste di aiuto in provincia di Sondrio. Tanti gli Sos alla centrale del Soccorso Alpino della VII Delegazione, guidata da Valerio Rebai, da parte anche di turisti che affrontano i sentieri in sella alle e-bike.

“Troppi vacanzieri montano sul sellino di queste moderne biciclette e pensano di potere andare ovunque – dicono i soccorritori – considerata la velocita’ con cui si sale in quota, ma il problema si fa serio quando si deve scendere a valle. La discesa su sterrato rappresenta un serio rischio: e’ sufficiente una frenata sbagliata per cadere e infortunarsi. Nei giorni scorsi abbiamo riportato a Valle un anziano, di fuori provincia, che si era perso andando addirittura a funghi, nella zona di Teglio, con la bike elettrica: lo abbiamo rintracciato, dopo alcune ore di ricerche, mentre girava nei boschi sfinito”. Gli uomini del Soccorso Alpino, nella provincia piu’ a nord della Lombardia, sono 300 suddivisi in 10 stazioni sul territorio e, da gennaio a fine luglio, i volontari hanno gia’ effettuato 180 uscite. E, fra le cause principali degli interventi, ci sono cadute (37,8%), malori (14,5%), ritardo nel rientro (8,1%) e perdita di orientamento (7,8%).

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