Pesci presi con le reti a strascico e poi lasciati boccheggiare e morire. Sofferenza e soffocamento senza senso: spesso i pesci vengono rigettati in mare in qaunto non “vendibili”.
Le immagini sono state realizzate da un “infiltrato” su un peschereccio sardo in azione al largo delle coste dell’isola. E sono diventate un video, “Soffocare, quello che non ti dicono sulla pesca in Italia”, che sembra un horror. Riprese e regia sono di Animal Equality, organizzazione internazionale per la protezione animale: filmati che mostrano le condizioni dei pesci durante la raccolta intensiva a strascico, in particolare al largo della Sardegna. Immagini molto crude.
“E’ difficile empatizzare con questi animali – spiega l’organizzazione – che appartengono a una dimensione cosi’ distante da quella terrestre. Ma come ammiriamo la loro bellezza e sinuosita’ nei documentari o quando li osserviamo durante le nuotate estive, cosi’ ci dimentichiamo che cosa vuol dire per loro venire strappati al loro ambiente, trascinati ammassati nelle reti a strascico e poi lasciati agonizzare per minuti e ore sul ponte delle navi, prima di venire uccisi e congelati. Ed e’ allarme. Secondo gli ultimi report della Fao e di Oceana, nel 2048 rischiamo che i nostri mari rimangano completamente privi di pesci. In particolare, il Mediterraneo e’ in serio pericolo.
“Tutte queste pratiche mettono in luce due elementi su cui dovremmo focalizzarci in futuro: la sostenibilita’ ambientale e la sofferenza degli animali – dice Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia – Non possiamo piu’ sfuggire a tutto questo, senza contare che la letteratura scientifica ormai ha dimostrato che anche per i pesci valgono quelle caratteristiche che normalmente attribuiamo agli animali, ovvero la sensibilita’ al dolore e agli stimoli negativi e la sofferenza sotto stress”.