“Non c’è da difendersi ma da mettere in chiaro cosa significhi allerta gialla in un comune dove dal primo agosto al 26 agosto ne abbiamo avuti venti. Io mi auguro si riesca a capire se a monte sia successo qualcosa, ma senza minimamente dare colpe: adesso è il momento di capire lo stato dell’arte e se tutto quello che e’ successo si poteva o meno prevedere”. A dirlo è stato il sindaco di Civita Alessandro Tocci che stamani ha partecipato alla riunione indetta da Anci ed Upi dopo la tragedia delle gole del Raganello.
“Ormai – ha aggiunto – le conseguenze giudiziarie sono già state ben segnate. Mi auguro che ci sia la certezza che le colpe vengano ben identificate. Credo che verrò iscritto nel registro degli indagati. Mi auguro che quelle che sono in questo momento le segnalazioni portino anche la magistratura a fare il proprio dovere, ma a capire che, per quanto riguarda l’allerta meteo, minimamente si poteva prevedere questa calamità naturale. Abbiamo fatto richiesta ufficiale di avere i dati pluviometrici di quel giorno, ma penso che il dato sia che non pioveva. Se pioveva succedeva a sette, otto chilometri, in montagna. La tragedia che ha colpito la mia comunità ed il territorio ha bisogno non di capri espiatori ma di verita’ ed e’ questo quello che io chiedo”.