Da giugno 2018 sono stati segnalati in Italia 255 casi confermati di virus West Nile in Italia. Lo evidenzia l’ultimo bollettino di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità pubblicato oggi.
I mesi di luglio e agosto hanno fatto registrati il record di casi dal 2012. Dei 255 totali, 103 hanno manifestato sintomi neuro-invasive con 10 decessi (3 in Veneto e 7 in Emilia-Romagna); 112 si sono manifestati con febbre confermata e 40 casi sono stati identificati in donatori di sangue. Sono stati segnalati anche 3 casi di virus Usutu.
“Al 16 agosto nell’Unione europea sono stati segnalati 273 casi umani di infezione da West Nile: 75 in Grecia, 123 in Italia, 31 Romania, 39 in Ungheria, 3 in Francia e 2 in Croazia. Sono stati inoltre segnalati 128 casi umani nei paesi limitrofi”, sottolinea il report. “La sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del virus West Nile in pool di zanzare ed uccelli in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia – avverte il bollettino – Sono in corso di conferma positività in Provincia di Trento, Lodi, Pavia, Rimini, Sassari, Oristano, Milano, Bergamo, Asti e Varese. Le analisi molecolari eseguite nell’ambito della sorveglianza ornitologica ed entomologica hanno identificato la circolazione del Lineage 2 del virus”.
Nel dettaglio, dei 103 casi di forma neuro-invasiva ne sono stati registrati 34 in Veneto (di cui 1 segnalato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia in un residente ricoverato a Trieste ma che ha soggiornato in Provincia di Venezia), 62 in Emilia-Romagna, 2 in Lombardia, 3 in Piemonte, 2 in Sardegna; dei 112 casi come febbre confermata 35 sono stati segnalati in Emilia-Romagna, 73 in Veneto, 2 in Lombardia, 2 in Veneto; mentre dei 40 casi identificati in donatori di sangue sono stati registrati 21in Emilia-Romagna, 9 in Veneto, 5 in Piemonte, 3 in Lombardia, 2 in Friuli Venezia Giulia.