Nuova vittima del West Nile in Italia, dove si contano già diversi morti per la patologia, l’ultimo dei quali registrato oggi. Secondo il bollettino dell’Ecdc, il Centro Europeo di Controllo delle malattie, aggiornato al 9 agosto, dall’inizio dell’epidemia l’Italia ha segnalato 123 casi umani sui 231 totali, la Grecia 59, la Romania 23 e la Francia 2.
All’organismo sono stati notificati sette morti, tre in Italia, tre in Grecia e uno in Romania, ma il conto almeno per il nostro paese è destinato ad aumentare di qualche unità. Una paziente oncologica terminale settantaquattrenne, estremamente immunodepressa, che era stata infettata dal virus, è deceduta questa mattina all’Ospedale di Oderzo (Treviso).
Il West Nile, spiega il sito del Centro Nazionale Sangue dell’Iss, si trasmette attraverso la puntura di una zanzara di genere Culex, presente da tempo in Italia, con i primi ‘avvistamenti’ del Wnv che risalgono al 1998. L’infezione umana e’ inoltre l’80% dei casi asintomatica, mentre nel restante 20% i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’ 0,1% di tutti i casi (comprensivi dei sintomatici ed asintomatici), l’infezione virale puo’ provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Il sistema di sorveglianza ha finora individuato 24 donatori di sangue positivi, sottolinea il Centro, garantendo la sicurezza degli emocomponenti trasfusi.
“Il piano – spiega il Cns – prevede la diramazione di un alert immediato non appena il virus venga isolato in un pool di zanzare, in un esemplare di avifauna o in un equide. A seguito della segnalazione le strutture trasfusionali delle province interessate hanno l’obbligo di introdurre il test per tutte le donazioni. Tale test, che va effettuato contestualmente alla donazione di sangue, permette di rilevare la presenza del Wnv e di evitare cosi’ la trasmissione trasfusionale dell’infezione”.