Uno studio comparato per l’analisi delle dinamiche dei nutrienti nel lago di Caldonazzo e la valutazione di opzioni progettuali per la riduzione del fosforo nelle acque profonde è stato affidato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, nell’ambito dell’attività istituzionale del monitoraggio dei laghi trentini, al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento.
Nei prossimi giorni – informa la Provincia – il dipartimento universitario prevede il rilascio di particolari strumenti semi-galleggianti che saranno lasciati andare alla deriva sulla superficie del lago, allo scopo di stabilire l’andamento delle correnti. Questo tipo di strumentazione, definita “drifter”, consiste in una boa galleggiante che viene trascinata da una deriva sommersa di grandi dimensioni.
La boa è dotata di Gps nella parte emersa che permette di tracciare la sua posizione in continuo: in questo modo è possibile ricostruire le correnti profonde nel lago. La Provincia raccomanda di non ostacolare il movimento della boa quando questa si trova in mezzo al lago; in caso di ritrovamento della boa bloccata lungo la riva, occorre contattare il prof. Toffolon, responsabile scientifico del progetto, al numero 0461 281978 o all’indirizzo email marco.toffolon@unitn.it.