L’adozione di linee guida che prevedano l’introduzione in forma obbligatoria di specifiche misure ed azioni per adattarsi al cambiamento climatico nell’ambito della pianificazione ordinaria. Le dimensioni e la complessità di tale cambiamento richiedono interventi sovra-comunali e integrati tra i vari livelli di governo per poter essere realmente efficaci. E’ una delle raccomandazioni emerse dal progetto europeo Life Derris ”Città e imprese insieme nella sfida del cambiamento climatico” la cui attività è stata illustrata durante un convegno finale svoltosi oggi pomeriggio a Roma.
Tale conclusione – spiegano – fa parte di un documento di Linee guida per Pubblica Amministrazione che è già stato al centro di un confronto svolto con i parlamentari italiani lo scorso 18 luglio. Il progetto, condotto da Anci insieme a Unipol Gruppo, UnipolSai, Città di Torino, Cineas e Coordinamento Agende 21 Locali, ha consentito di sperimentare un modello innovativo di partnership pubblico-privato per aiutare le pmi italiane a prevenire e gestire i rischi legati ai cambiamenti climatici e a ridurre i danni in caso di eventi estremi.
L’esperienza di Derris ha coinvolto attraverso le attività di Anci, di Unipol e degli altri partner del progetto, 11 città italiane, a partire dalla Città di Torino che ha ospitato la sperimentazione iniziale, che si sono impegnate in attività di formazione e sensibilizzazione sul territorio riuscendo a coinvolgere 105 imprese e più di 500 stakeholder locali.
E proprio la necessità di potenziare la collaborazione tra pubblico e privato, è una delle altre raccomandazioni evidenziate da Derris. Tutto questo perché il solo ente pubblico o la singola azienda, benché virtuosa, individualmente non è in grado di mettere in campo misure efficaci di prevenzione o riduzione dei danni dovuti ad eventi catastrofali. Infine, un ultimo aspetto che si è rivelato fondamentale per il successo del progetto: la necessità del coinvolgimento dell’intera struttura comunale per sviluppare efficaci strategie di adattamento, dato il carattere trasversale del fenomeno del cambiamento climatico. Proprio a Torino è stato costituito un gruppo interassessorile che ha coinvolto più servizi nella realizzazione del piano di adattamento.
Veronica Nicotra segretario generale Anci, sottolinea come ”l’adesione di Anci a Derris è avvenuta sulla base dell’intuizione del suo carattere realmente innovativo sia per l’importanza degli obiettivi posti, i dati confermano che il cambiamento climatico è una priorità per le città (il 91% dei Comuni ha aree esposte ad elevato rischio idrogeologico), sia per le modalità sviluppate, ovvero la costruzione di una partnership pubblica privata attuata per la prima volta in un progetto europeo”.
Per queste motivazioni ”il mio auspicio – ha detto Nicotra – è che questa esperienza e gli strumenti possano essere utili anche ad altre città per sviluppare misure di adattamento al cambiamento climatico con il coinvolgimento attivo delle imprese e della cittadinanza e che intervengano norme a supporto e incentivo della pianificazione dell’adattamento ai cambiamenti climatici, quale strumento di raccordo delle diversi piani territoriali e delle diverse politiche di settore condotte da parte degli enti locali”. Da parte sua, Alberto Unia, assessore politiche per l’Ambiente, Città di Torino ricorda come il capoluogo piemontese è stato l’ambito territoriale in cui si è svolto il pilota e dove è stato costruito il modello che è stato poi replicato in altre 10 città italiane.
”Il Progetto – spiega Unia – ci ha permesso di avviare il percorso finalizzato alla definizione della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici di Torino partendo dalla collaborazione tra Pa e privato. La sperimentazione ha portato alla redazione di 29 Piani aziendali di adattamento (Caap) da parte delle pmi torinesi e alla predisposizione, da parte della Città, dell’Idap, che rappresenta un’anticipazione del Piano di adattamento a cui stiamo continuando a lavorare per supportare le aziende del territorio facendo capire loro l’importanza di valutare e gestire il proprio rischio e sostenendole nell’attuazione dei loro Piani di azione”.