Nasa: in futuro si va verso razzi sponsorizzati e pubblicità a bordo

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Il futuro della Nasa potrebbe essere fatto di navicelle spaziali con i loghi dei marchi e spot girati a bordo della stazione spaziale internazionale. L’agenzia spaziale statunitense sta discutendo se allentare o meno i propri lacci per consentire alle aziende di contribuire alle missioni.

La proposta arriva dal suo amministratore Jim Bridenstine. L’idea è quella di far pagare le aziende per vedere il proprio marchio decollare verso lo spazio. Come fanno oggi gli sponsor delle auto di Formula 1, anche se in pista e non in orbita terrestre. L’altro canale di introiti potrebbe essere il cosiddetto “product placement”.

Si tratta di una pubblicità indiretta, spesso usata al cinema: non e’ uno spot dichiarato, ma il protagonista della scena, ad esempio, beve una bevanda, passa davanti a un’insegna o mangia un snack dalla confezione riconoscibile. Lo stesso potrebbero fare gli astronauti, inquadrando quello che consumano o dando spettacolo con caramelle e patatine volanti in assenza di gravita’. L’idea e’ ancora un abbozzo. E non sara’ semplice realizzarla. Prima di tutto e’ una questione di peso economico. Se e’ vero che la Nasa ha un budget limitato, garantire la sola operativita’ sulla stazione spaziale internazionale costa tra i 3 e i 4 miliardi di dollari l’anno. Senza dimenticare le altre missioni, tra le quali il rilancio di una spedizione lunare.

A fronte di importi cosi’ massicci, il contributo delle sponsorizzazioni, per quanto suggestivo, potrebbe essere marginale. Sono poi da superare le regole dellaNasa, che e’ un’agenzia pubblica e che ha sempre vietato ai propri astronauti di fare pubblicita’. Nel 1985, Pepsi e CocaCola inventarono lattine speciali per permettere di bere le bollicine anche in condizioni di microgravita’. Furono utilizzate, ma la Nasa si oppose alla loro pubblicizzazione. Altre agenzie hanno regole meno rigide.

Il caso piu’ famoso e’ forse quello dell’astronauta canadese Chris Hadfield: ha avuto un momento di celebrita’ per aver realizzato immagini a bordo della stazione internazionale con Space Oddity di David Bowie in sottofondo. Con la chitarra portata in orbita ha registrato alcune canzoni. E, tornato sulla Terra, ha inciso un album. Venduto come il primo realizzato nello spazio. Il cosmonauta russo Mikhail Tyurin fu pagato dalla societa’ Element 21 per colpire una pallina da golf. E Pizza Hut invio’ una pizza durante una missione russa. Qualcosa pero’ e’ gia’ cambiata anche alla Nasa. Nelle missioni in cui e’ utilizzata la navicella Dragon di Space X, lo stemma della societa’ di Elon Musk e’ ben visibile. In passato, non avveniva lo stesso con i partner privati.(

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