I satelliti Sentinella dell’Agenzia spaziale europea (Esa) hanno ‘scoperto’ la fuga dell’iceberg gigante A68, che pochi giorni fa in Antartide ha cominciato a prendere il largo verso il mare di Weddell, dopo essersi staccato dalla piattaforma di ghiaccio Larsen C nel luglio 2017.
A mostrare il suo spostamento – spiegano – è un’animazione elaborata dal glaciologo Adrian Luckman, dell’università britannica di Swansea, sulla base dei dati raccolti da Copernicus, il programma di osservazione satellitare della Terra promosso dalla Commissione europea in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa). Fin dal momento del suo distacco, il super iceberg A68 ha destato grande interesse per le sue eccezionali dimensioni: paragonabili a quelle del Lazio, lo hanno reso celebre come uno degli iceberg più grandi mai visti.
Divenuto un ‘sorvegliato speciale’, per tutti questi mesi A68 è rimasto vicino alla piattaforma Larsen: imprigionato dal ghiaccio marino verso est e dalle acque poco profonde a nord, ha continuato a oscillare avanti e indietro. Almeno fino a quando forti venti provenienti dalla piattaforma Larsen gli hanno dato la spinta giusta per evadere: pochi giorni fa, agli inizi di settembre, i venti hanno spostato l’estremità meridionale dell’iceberg fin dentro il vortice di acqua e ghiaccio che ruota in senso orario nel mare di Weddel, a nord della piattaforma Larsen.
In questo modo l’iceberg si e’ girato e ha conquistato la libertà di muoversi verso le acque più calde che si trovano a nord. A coglierlo sul fatto sono stati i due satelliti gemelli della missione Sentinel-1, dotati di strumenti radar per osservare la Terra anche attraverso le nubi e di notte: un’abilita’ essenziale per poter monitorare le regioni polari che nei lunghi mesi invernali sono completamente avvolte dall’oscurità.