Accadde oggi: nel 1980, dopo 347 anni, la Chiesa Cattolica inizia la revisione del processo a Galileo Galilei

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Era il 22 ottobre 1980 quanto la Chiesa Cattolica, dopo ben 347 anni, decise di rivedere il processo contro Galileo Galilei nel 1633. Per giungere ad una decisione furono necessari comunque altri dodici anni e il 31 ottobre 1992, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, papa Giovanni Paolo II dichiarò finalmente che la Chiesa aveva compiuto un errore nel condannare Galileo Galilei. Lo scienziato era stato condannato al silenzio e all’abiura a causa del suo sostegno alla teoria copernicana, secondo la quale la Terra gira intorno al Sole, una teoria osteggiata dalla Chiesa, a causa della Giordano Bruno era stato condannato al rogo.

Il papa specificò che la censura di Galileo, che a suo tempo fu costretto al silenzio e all’abiura, era stata fatta in buona fede.
Meglio tardi che mai”, fu il commento dell’astronoma di fama mondiale Margherita Hack, “che ci siano voluti 359 anni è un fatto grave, ma più scandaloso, o più ridicolo non so, è che la commissione nominata da Wojtyla abbia impiegato quasi 13 anni per arrivare a questa decisione. È un riconoscimento ovvio ma inutile. La verità scientifica ha trionfato da secoli, con o senza l’autorizzazione della Chiesa”.

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