La tendenza al surriscaldamento in Italia, dove non si sono mai registrate temperature così elevate, è un processo che è accompagnato da una progressiva tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato solo quest’anno fino ad ora danni per 600 milioni di euro all’agricoltura.
A dirlo è la Coldiretti sulla base dei dati del National Climatic Data Centre (Noaa), sui primi nove mesi dell’anno. Ma il conto rischia di essere ancora più salato con l’ultima ondata di maltempo in Sardegna che ha già subito perdite in agricoltura per 5 milioni di euro dalla recente alluvione secondo la Coldiretti.
Gli effetti del clima tropicale – sostiene la Coldiretti – sono visibili sull’ambiente, non cadono le foglie dalle piante che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare a testimoniare un autunno pazzo, con temperature ben al di sopra delle medie.
Nelle case e nelle campagne e’ in atto una vera invasione di sciami di cimici che si stanno moltiplicando nel nord Italia costringendo nei centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse mentre nelle campagne si contano i danni provocati da questi insetti insaziabili che stanno colpendo soia, mais, pere, mele, pesche e kiwi con danni fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma e’ anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.