I neuroscienziati del Brain and Mind Institute della Western University hanno condotto lo studio sul sonno più grande del mondo per catturare le vere abitudini delle persone su un processo così importante per il nostro organismo. Lo studio, pubblicato sulla rivista SLEEP, è stato lanciato nel 2017 ed entro pochi giorni oltre 40.000 persone di tutto il mondo hanno partecipato all’indagine scientifica online, che includeva un questionario approfondito e una serie di attività cognitive da eseguire.
Circa la metà dei pazienti ha riportato di dormire in genere meno di 6,3 ore a notte, circa un’ora in meno della quantità consigliata dallo studio. Ciò che si è rivelato sorprendente è che la maggior parte dei partecipanti che dormiva per 4 ore o meno eseguiva le attività cognitive come se avesse 9 anni d’età in più!
Un altro risultato sbalorditivo è che il sonno influisce su tutti gli adulti allo stesso modo. La quantità di sonno associata ad un comportamento cognitivo altamente funzionale era la stessa per tutti (7-8 ore), indipendentemente dall’età. Inoltre, il peggioramento associato al poco o troppo sonno non dipendeva dall’età dei partecipanti.
“Abbiamo scoperto che la quantità ottimale di sonno per mantenere il cervello al meglio è 7-8 ore ogni notte e che corrisponde a ciò che i dottori vi diranno che vi servirà per mantenere il corpo in forma perfetta. Abbiamo anche scoperto che le persone che dormivano più di questa quantità erano pregiudicate allo stesso modo di quelle che dormivano troppo poco”, ha dichiarato Conor Wild, autore dello studio.
Le abilità verbali e di ragionamento erano due delle azioni più duramente colpite dal sonno, mentre la memoria a breve termine era relativamente poco influenzata. Questi risultati sono diversi da quelli della maggior parte degli studi scientifici su una completa privazione del sonno e suggeriscono che non dormire abbastanza per un periodo prolungato influenza il cervello in maniera differente dallo stare svegli tutta la notte.
D’altra parte, ci sono delle prove a sostegno del fatto che anche il sonno di una singola notte può influenzare la capacità di pensare di una persona. I partecipanti che dormivano più del solito la notte prima di partecipare allo studio eseguivano le attività meglio di coloro che dormivano per il solito numero di ore o meno.