Una piattaforma di allertamento nazionale in grado di avvertire per tempo tutta la popolazione sui rischi dovuti a calamità naturali con gli Sms e una App: è l’idea allo studio della Protezione Civile italiana che ha riunito nelle scorse settimane gli Stati generali sull’allertamento per approfondire il tema e avviare un percorso in questa direzione.
L’ondata di Maltempo che si è abbattuta sull’Italia in queste ore, con la tragedia di Lamezia Terme, ha rilanciato la necessità di trovare un modo per avvertire la popolazione dei rischi imminente per una calamità naturale. Ad oggi, il sistema di allerta utilizzato nelle Regioni e nei Comuni è organizzato in modo locale e autonomo, anche attraverso App o Sms.
Si tratta di un metodo sicuramente efficace sul momento, ma che crea disparita’ a livello informativo fra un Comune e l’altro. Manca infatti una omogenità di linguaggio, gli allerta sono proposti in modi diversi e c’è una sproporzione di trattamento fra Regioni o Comuni perché un ente con maggiori disponiblità ha più possiblità di dotarsi di un sistema di avvertimento rispetto ad un altri.
Inoltre, le App prevedono una registrazione da parte degli utenti e non tutti i cittadini hanno voglia di scaricarle, pur rischiando di non venire allertati. Accade anche ad esempio, che un cittadino di Bologna in vacanza in Calabria, riceva un’allerta dalla sua citta’ e non in quella in cui si trova dove invece, potrebbe correre un pericolo. Nelle intenzioni del Capo Dipartimento della Protezione Civile, fra le linee programmatiche del nuovo mandato, c’e’ la volonta’ di dotare l’Italia di un sistema di allertamento uniforme in vista della realizzazione della piattaforma nazionale.
Un’idea sulla quale si e’ gia’ iniziato a lavorare e che richiede collaborazione fra Regioni, Comuni. Si puo’ procedere intanto, basandosi sui piani di previsione dei Comuni, e giungere ad un sistema che lasci partire un messaggio attraverso il ‘self broadcasting’ in direzione di un telefonino agganciato da una determinata cella. In questo modo, tutti gli utenti che si trovano in una zona a rischio i cui telefoni sono agganciati ad una cella, riceverebbero l’avvertimento. E’ un primo passo, peraltro in fase embrionale, cui si affiancherebbe simultaneamente una App consentendo agli utenti di visionare i piani di protezione civile, le mappe e tante altre informazioni utili.