Aumentano in Piemonte gli aderenti al movimento della montagnaterapia, che riconosce la montagna come luogo di cura per le disabilità ma anche come maestra di vita per persone desiderose di disintossicarsi dal rumore della società contemporanea, che spesso priva gli individui di due fattori fondamentali per la stabilità: il silenzio della natura e il buio della notte. Il tema, che vede attivi oltre 40 gruppi di cura nell’area della disabilità intellettiva e 15 negli campi della salute mentale, delle dipendenze e delle problematiche sociali, è stato oggetto di un convegno oggi a Torino con gli assessori regionali all’Ambiente, Alberto Valmaggia, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari.
“Il convegno – ha rimarcato Ferrari – rappresenta un passaggio di maturazione che il movimento di montagnaterapia compie. E’ l’occasione per incontrarsi tra realta’ diverse, in particolare tra servizi turistici e servizi socio-sanitari, per scrivere insieme un documento, una carta della montagna che punti a un turismo accogliente per tutti e rivolto a tutte le fragilità. E’ il primo tentativo del genere nel nostro Paese”. “L’obiettivo – ha spiegato Valmaggia – è mettere insieme tutte le esperienze per arrivare entro gennaio a redigere la carta etica della montagna, uno strumento facile con poche regole chiare, precise e utili”.