Il chimico e biologo giapponese naturalizzato statunitense Osamu Shimomura, Premio Nobel per la Chimica 2008 per la scoperta della proteina a fluorescenza verde, usata come marcatore in medicina, è morto venerdì scorso a Nagasaky, per cause naturali, all’età di 90 anni.
L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall’Università di Nagasaki. Era professore emerito presso la Boston University Medical School ed è stato senior scientist del Marine biological laboratory di Wood Hole, nel Massachusetts, fino al 1975, dove ha vissuto fino a un paio di anni fa. Nato a Fukuchiyama, nella prefettura di Kyoto, il 27 agosto 1928, laureato presso l’Università di Nagoya nel 1951,Shimomura ha ottenuto il PhD in chimica organica nel 1960.
Ha in seguito svolto quasi tutta la sua attività scientifica e accademica negli Stati Uniti. Ricercatore presso l’Università di Princeton negli anni Sessanta, in relazione alla bioluminescenza prodotta dalla medusa ‘Aequorea Victoria’ ha isolato e descritto per primo, nel 1962, la sostanza proteica (da lui chiamata ‘aequorina’) responsabile della fluorescenza della medusa.
La scoperta della proteina Gfp (acronimo dell’inglese ‘Green fluorescent protein’, proteina a fluorescenza verde), per la sua capacità di emettere luce verde se eccitata da una radiazione a onda lunga, isolata anch’essa da ‘Aequorea’, ha aperto rilevanti potenzialità in campo biomedico. Per la sua scoperta Shimomura ha ricevuto nel 2008 il premio Nobel per la chimica insieme con gli statunitensi Martin Chalfie e Roger Tsien, che hanno sviluppato le applicazioni della Gfp come marcatore biologico.
Tra i molti contributi scientifici, Shimomura è autore del volume “Bioluminescence: chemical principles and methods” (2006) che affronta tutti gli aspetti biochimici degli organismi bioluminescenti.