Il Camp Fire è ormai ufficialmente l’incendio più mortale della California, che sta ancora affrontando una situazione drammatica su tutto il territorio. La sua causa resta ancora sconosciuta. Mentre si continua ad indagare, cominciano ad emergere i primi dettagli che potrebbero far luce sulle origini del devastante rogo. Il giorno prima che il Camp Fire radesse quasi completamente al suolo la città di Paradise, nel nord della California, la Pacific Gas & Electric Co. (PG&E), ha contattato la residente Betsy Ann Cowley, dicendo che aveva bisogno di accedere alla sua proprietà perché le linee elettriche stavano causando scintille. Quel che è certo è che l’incendio sia divampato vicino alla proprietà di Cowley nella piccola cittadina di Pulga, arrivando ad incenerire Paradise e uccidendo almeno 42 persone.
L’area che circonda le linee elettriche nella proprietà di Cowley è stata dichiarata “scena del crimine” dagli investigatori. Le guardie di sicurezza non permetteranno agli ispettori della PG&E di accedervi. Cowley ha raccontato che era in vacanza quando ha ricevuto l’inaspettata mail di PG&E, in cui si diceva che “aveva problemi con delle scintille”. PG&E ha visitato la proprietà ma Cowley non era in casa e non è dunque al corrente di cosa abbiano scoperto. Cowley, ex paesaggista, è arrivata a Pulga nel 2015 e l’ha trasformata da una vecchia cittadina abbandonata in una pittoresca destinazione privata. Ha estirpato le erbacce, sistemato gli edifici e ne ha aggiunti di nuovi. Con gli artisti e gli architetti della Bay Area, ha ricreato una città, completa di case e scuole. E poi un anno fa l’ha aperta agli affari, affittando la città per ritrovi aziendali. Quando qualche giorno fa ha fatto ritorno alla sua casa, ha realizzato che non esiste più: “C’era tutta la mia roba lì, ma la casa non c’è più”.
PG&E non ha voluto discutere dell’email con la stampa, dicendo di aver fornito un “iniziale report di incidente elettrico” alle autorità statali e che coopererà pienamente con le indagini. Pubblicamente, l’azienda ha dichiarato di aver avuto un problema su una linea di trasmissione elettrica nei pressi del luogo in cui è scoppiato l’incendio, qualche minuto prima che succedesse. In particolare un blackout. L’area in cui il CalFire dichiara che sia divampato l’incendio e quella in cui PG&E riporta le scintille sono più o meno le stesse. L’azienda, già duramente criticata e citata in giudizio in una serie di altri grandi incendi mortali in California, aveva annunciato prima che divampasse l’ultimo devastante rogo che, a causa dell’estremo pericolo di incendi, avrebbe potuto interrompere la fornitura di energia elettrica in 9 contee, inclusa quella di Butte dove si trovano Pulga e Paradise. Ma non l’ha mai fatto, sostenendo poi di aver preso questa decisione perché le condizioni meteorologiche non assicuravano lo scoppio di un incendio.
Il Senatore Jerry Hill, democratico di Redwood City e critico di lunga data dell’azienda, ha definito il report dei problemi di PG&E estremamente preoccupante. “Se PG&E è responsabile di aver incendiato nuovamente lo stato, ad un certo punto dovremo dire basta e chiederci se a questa azienda debba essere dato il permesso di fare affari in California. Questi incendi hanno bisogno di una scintilla e almeno negli ultimi anni gli incendi sono stati causati dal comportamento negligente della PG&E”, ha dichiarato. Le autorità stanno collaborando con il CalFire per indagare se PG&E rispettasse le regole statali nelle aree ridotte in cenere dalle fiamme. La California Public Utilities Commission valuterà la manutenzione delle loro strutture, la gestione della vegetazione e la preparazione alle emergenze.
Non è la prima volta che le pratiche di manutenzione della PG&E finiscono sotto accusa nello stato duramente colpito dalla siccità. Nel 2014, le autorità avevano ordinato all’azienda di dare priorità all’ispezione e alla rimozione degli alberi rinsecchiti vicino alle linee elettriche, avvisando che “i cambiamenti climatici hanno facilitato ed esacerbato numerosi incendi”. Ma dopo che 2 persone sono morte, 475 case sono andate distrutte e oltre 28.000 ettari di terra sono stati inceneriti ai piedi della Sierra Nevada a causa di un incendio l’anno seguente, i proprietari terrieri si sono chiesti se PG&E avesse fatto abbastanza per rimuovere gli alberi quasi morti. Nel 2016, il Cal Fire ha ritenuto PG&E responsabile di quell’incendio e di numerosi incendi del 2017 che nella California settentrionale hanno ucciso 44 persone.