Gli obiettivi di Parigi sul Clima sono sempre piu’ lontani. Andando di questo passo, il riscaldamento globale aumentera’ di tre gradi e per raggiungere il taglio delle emissioni di Co2 entro il 2030 previsto dagli accordi del 2015 e limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi, i Paesi devono triplicare gli sforzi attuali. Per scendere a 1,5 gradi, gli impegni andrebbero addirittura quintuplicati.
E’ quanto emerge dall’ennesimo allarmante rapporto delle Nazioni unite sul Clima. Il giudizio del Programma ambientale dell’Onu (Unep) e’ una bocciatura pesante: “Il divario tra emissioni e obiettivi si sta allargando rispetto all’anno scorso”, spiega Philip Drost, uno dei coordinatori della nona edizione del rapporto annuale. Una delle ragioni della recessione ambientale e’ il picco nella quantita’ di anidride carbonica, metano e altri gas che scaldano il pianeta, emessi nell’atmosfera.
E la tendenza sembra segnare anche il 2018 che ha registrato un balzo delle emissioni di Co2 dal settore energetico, nonche’ un aumento della concentrazione atmosferica di Co2, come sottolinea l’Agenzia internazionale dell’energia. La bocciatura arriva “nonostante la crescita vertiginosa dell’energia solare ed eolica, i guadagni in efficienza energetica e l’azione per il Clima da parte delle aziende e dei governi”, ha affermato Andrew Steer, presidente del World Resources Institute di Washington.
“Stiamo inseguendo un autobus” – il cambiamento climatico – “e stiamo andando sempre piu’ velocemente, stabilendo nuovi record mondiali”, ha spiegato. “Ma il bus sta accelerando ancora di piu’ e il divario aumenta”, ha aggiunto. A mancare gli obiettivi – in maniera significativa – saranno gli Stati Uniti, primi per emissioni al mondo, cosi’ come Australia, Canada, Corea del Sud, Messico e Turchia. Anche Unione europea, Giappone, Brasile e Sudafrica non saranno all’altezza. Cina e Russia – anche loro tra i primi per emissioni – sono sulla buona strada ma grazie soprattutto ai bassi obiettivi imposti.