DL Genova, il WWF: “Sull’ambiente non si deroga”

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Sull’ambiente non si deroga. Lo dice il WWF annunciando che se ci sarà l’approvazione al Senato del testo approvato dalla Camera del  decreto Genova (dl n. 109/2018) senza modifiche, l’associazione è pronta ad azioni  per la difesa del territorio, delle acque della salute e della filiera agroalimentare, messe a rischio sulla norme riguardanti il condono di Ischia (art. 25 del decreto) e lo spargimento dei fanghi da depurazione sui nostri campi (art. 41).

Proprio rispetto alla norma sui fanghi in agricoltura il WWF sta redigendo una proposta di norma correttiva, che chiederà venga inserita nel primo provvedimento utile che stabilisca limiti e prescrizioni per evitare l’inquinamento dei terreni agricoli, mentre per il condono di Ischia l’associazione è pronta a un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti campana in cui si segnala il rischio di danni ambientali e erariali.

Nel caso che non venga accolta la modifica approvata in Commissione, il WWF rileva che l’art. 25 del decreto Genova presenta una doppia criticità che sarà evidenziata nell’Esposto del WWF alla Corte dei Conti. In primo luogo il danno ambientale perché le norme approvate consentono di bypassare i vincoli paesaggistici esistenti nei comuni ischitani colpiti dal sisma del 2017 di Casamicciola Terme, Forio d’Ischia e Lacco Ameno, sulla base dei meccanismi consentiti dal condono tombale del 1985 e non sulla base dei due successivi condoni edilizi del 1994 e del 2003 che, invece, escludevano la sanatoria tout court di opere abusive in aree vincolate. In secondo luogo il danno erariale perché la l’esame affrettato delle domande per sanare gli abusi edilizi, legittima e perpetua  il pregiudizio arrecato alle casse pubbliche per la omessa acquisizione della disponibilità materiale deli immobili abusivi in aree vincolate, la omessa riscossione dei canoni di occupazione e delle imposte locali sugli immobili abusivi oggetto di ordinanze di demolizione non ottemperate, omessa irrogazione di sanzioni amministrative.

Per quanto riguarda l’art. 41 del Decreto Genova sullo spargimento dei fanghi di depurazione nei campi il WWF chiede di intervenire subito con una norma correttiva per limitare l’uso in agricoltura dei soli residui provenienti da insediamenti civili, abbassando i limiti dei contaminanti ambientali ammessi, fissando, ad esempio il limite, indicato dalla Unione Europea, a 500 mg/kg di sostanza secca per gli idrocarburi pesanti e vietando l’uso in agricoltura di fanghi che contengano sostanze chimiche pericolose e persistenti come diossine, IPA – Idrocarburi Policiclici Aromatici e PCB.

Il WWF chiederà, inoltre, di fissare prescrizioni chiare relative alle analisi dei terreniprecedenti e successive lo spandimento dei fanghi e degli stessi fanghi e vietare lo spargimento nei terreni con distanza inferiore ai 500 metri dalle abitazioni. Infine, per il WWF, è necessario prevedere l’obbligo di lavorazione del suolo entro 12 ore dallo spandimento dei fanghi e vietare l’uso di diserbanti nei terreni dove saranno riversati i fanghi e  stabilire l’obbligo di rotazione quinquennale delle colture al fine di incrementare la biodiversità  favorendo i processi naturali di autodepurazione del suolo.

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