“L’Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da rischio idrogeologico con circa 3,5 miliardi all’anno dal dopoguerra ad oggi, e spende poco per la prevenzione. Oltre a essere un paese sempre più fragile e insicuro, segnato sempre più da un eccessivo consumo di suolo, dal vecchio e nuovo abusivismo edilizio, dal rischio idrogeologico mentre i cambiamenti climatici amplificano gli effetti di frane e alluvioni. Le immagini di questi giorni legate all’ondata del Maltempo che si è abbattuta dal Nord al Sud della Penisola ne sono ancora una volta la dimostrazione. I fondi annunciati dal Premier Conte per le aree colpite dal Maltempo sono purtroppo insufficienti rispetto al fabbisogno. Governo e Parlamento mettano in campo subito un programma di azione pluriennale che destini le giuste risorse alla prevenzione, a partire dai 30 miliardi richiesti dalle Regioni per eseguire i 9.000 interventi censiti oggi sul territorio attraverso il sistema Rendis, mettendo al centro le priorità di intervento indispensabili per ridurre il rischio da frane e alluvioni, prevedendo un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e una legge per fermare il consumo di suolo che l’Italia aspetta da troppo tempo e un provvedimento per accelerare gli abbattimenti affidando allo Stato e ai Prefetti la competenza sulle demolizioni degli abusi edilizi, oggi in mano ai Comuni spesso vittima del ricatto elettorale”: è l’appello che Legambiente lancia oggi a Governo e Parlamento in vista del Consiglio dei ministri straordinario di questa sera a palazzo Chigi