Protezione civile: concluso il Forum europeo per la riduzione dei rischi

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Con l’adozione della dichiarazione finale, sottoscritta dai capi delle delegazioni degli oltre cinquanta paesi partecipanti, si è concluso oggi il Forum Europeo 2018 sulla riduzione del rischio organizzato a Roma dal Dipartimento della Protezione Civile e promosso dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi di catastrofi (UNISDR).

“Gli argomenti affrontati in questi tre giorni di incontri e dibattiti – ha sottolineato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli nel corso della cerimonia di chiusura – rappresentano lo scenario della nostra attività quotidiana. Abbiamo imparato, disastro dopo disastro, quanto sia necessario arrivare preparati per fronteggiare ogni tipo di crisi. Lavoriamo da anni, insieme alle altre istituzioni del Paese e alla comunità scientifica, per ridurre al minimo il tempo dedicato al processo decisionale nell’azione di governo in emergenza”. “La cooperazione tra i Paesi, con le Istituzioni sovranazionali di cui facciamo parte – ha aggiunto il capo della protezione civile italiana – si presenta oggi come una necessità non più circoscritta all’aumento delle possibilità da utilizzare in emergenza, ma come un metodo di lavoro indispensabile a dare continuità alle nostre prospettive di benessere, di crescita e di sviluppo”. Borrelli ha concluso il suo intervento sottolineando l’interesse del Dipartimento verso “ogni attività di scambio di informazioni e di comunicazione con tutti coloro che, nel mondo, si impegnano quotidianamente sui diversi fronti di cui abbiamo effettuato in questi giorni la ricognizione”.

Il Forum europeo – svoltosi a Roma dal 21 al 23 novembre – si è concluso con gli interventi di Mami Mizutori, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio da Disastri, e del Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re. La rappresentante del governo italiano ha espresso l’auspicio che dalle tre giornate di lavoro “possano derivare nuove sinergie e idee innovative che possano contribuire in maniera significativa all’attuazione degli impegni assunti a Sendai nel 2015. Ciò con un approccio integrato e multisettoriale, anche con l’ambizione che la riduzione del rischio rientri nel più ampio concetto di “sicurezza umana””.

“Sono convinta più che mai – da quello che ho visto e sentito qui a Roma negli ultimi tre giorni – che l’Europa sta guidando il percorso di riduzione dei rischi da disastro, con l’obiettivo di diminuire le perdite di vite umane, il numero delle persone colpite e i danni economici. Questo, in un contesto in cui nessun paese in Europa è risparmiato dalle conseguenze dei disastri” ha affermato la rappresentante delle Nazioni Unite.

La dichiarazione finale del Forum – approvata dai capi delle delegazioni nazionali e dai professionisti impegnati nella riduzione del rischio in Europa – esprime profonda preoccupazione per la crescente frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi connessi ai cambiamenti climatici.

“Affrontare in modo globale le minacce significative e sempre più complesse poste dai rischi umani e tecnologici e attuare meccanismi di governance al fine di incentivare gli approcci multirischio che possano diminuire l’impatto dei disastri” sono alcune delle azioni proposte nel documento.

L’invito rivolto a tutti i governi e alle parti interessate è quello di sostenere le autorità di protezione civile per integrare in modo più efficace i rischi del cambiamento climatico in azioni di riduzione del rischio e di incoraggiare una maggiore responsabilità e una migliore governance, anche attraverso la raccolta sistematica e la registrazione dei danni e delle perdite in caso di disastri.

Tra le diverse proposte contenute nella dichiarazione finale, particolare attenzione è rivolta, inoltre, alla partecipazione attiva delle comunità e alla necessità di promuovere la cultura dell’autoprotezione e della resilienza, anche attraverso il coinvolgimento delle comunità scientifiche e accademiche nelle Piattaforme nazionali per la Riduzione del Rischio da Disastri.

Il documento, infine, sottolinea la necessità fondamentale di coinvolgere tutta la società civile nell’implementazione del Programma Quadro di Sendai, previsto dall’accordo adottato dalle Nazioni Unite nel 2015 per ridurre i danni causati da eventi calamitosi.

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