Vivere in un appartamento che si affaccia su una strada trafficata significa avere più smog anche dentro casa, rispetto a chi ha la finestra sul cortile interno o sul retro dell’edificio. E non poco: fino a tre volte di più’ Un ragionamento tutto sommato logico, certificato ora anche da uno studio condotto da Arpae Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Supersito, realizzato nel 2013. I risultati sono stati pubblicati la settimana scorsa sul sito dell’agenzia ambientale della Regione.
I tecnici di Arpae – si legge in una nota – hanno misurato i livelli di inquinamento all’esterno e all’interno della sede in viale Silvani, a Bologna, sia in estate che in inverno. Gli uffici dove e’ stato realizzato lo studio in particolare si affacciano su un tratto dei viali di circonvallazione del capoluogo emiliano, a poche decine di metri di distanza tra l’altro dalla centralina di Porta San Felice, uno dei punti coi valori di pm10 solitamente più alti in città.
Il retro del palazzo invece affaccia su una piccola area verde, confinante con un asilo. Gli scienziati di Arpae avevano a disposizione due stanze al piano terra, con entrambi gli affacci e sono stati mantenuti isolati dagli altri ambienti. Sono stati misurati i livelli di polveri ultrasottili (Pm 2,5), le particelle ultrafini e il biossido di azoto.
I rilevamenti all’esterno dell’edificio hanno fatto registrare una concentrazione di Pm 2,5 del 14% superiori sul fronte strada rispetto al retro dell’edificio. E anche la qualità dell’aria all’interno degli uffici e’ risultata migliore negli ambienti più lontani dal traffico, con una concentrazione di 20 microgrammi per metrocubo di polveri sul retro contro 27 sul fronte strada.
La dinamica e’ ancora piu’ evidente se si guardano i dati delle particelle ultrafini, le cui concentrazioni sono risultate superiori sul fronte strada rispetto al retro, sia nel confronto outdoor (3,5 volte maggiori) che in quello indoor (2,2 volte maggiori). E risultati analoghi sono stati ottenuti anche per il biossido di azoto. Di conseguenza, tirano le conclusioni i tecnici di Arpae, “la collocazione degli ambienti negli edifici pare avere un’influenza sulla qualita’ dell’aria indoor, in particolare per quelli situati in prossimita’ di strade trafficate”.