Un alloggio tranquillo, a costo ridotto, in cambio di compagnia e collaborazione. E’ il progetto dell’organizzazione no profit ‘Meglio Milano’ per far incontrare ragazzi in cerca di una sistemazione con persone anziane, che hanno bisogno di qualcuno che non li faccia sentire esclusi dalla societa’.
Nasce cosi’ “Prendi in casa uno studente”, un’iniziativa che dal 2004 (anno del lancio) ha visto l’interesse di oltre 6500 ragazzi e 1300 anziani; riuscendo ad attivare piu’ di 600 convivenze (30 solo nel 2017), che durano in media tra gli otto e i dieci mesi. A riportare la notizia e’ il portale studentesco Skuola.net.
Il meccanismo e’ semplice: gli over 65 mettono a disposizione parte della propria casa, diventata troppo grande e di difficile gestione, a uno studente fuori sede; gli universitari, come moneta di scambio, offrono (oltre a un piccolo contributo per le spese) una mano nelle faccende domestiche ma soprattutto un po’ di ascolto.
Risolvendo i rispettivi problemi: gli studenti che frequentano un corso di laurea lontani dalla propria terra d’origine possono risparmiare sull’affitto; le persone anziane possono combattere il loro nemico numero uno, la solitudine. Si innesca cosi’ un circolo virtuoso – come amano definirlo gli organizzatori di ‘Meglio Milano’ – che ha dei benefici per entrambi i soggetti coinvolti. Per i ragazzi significa dire addio ad appartamenti affollati, coinquilini insopportabili, incomprensioni su regole comuni, divieti incrociati, turni per il bagno, per le pulizie, scomparti del frigorifero separati e quant’altro; avendo a disposizione, in piu’, un ambiente di studio tranquillo. Per gli ‘over’, invece, vuol dire avere a portata di mano una sorta di nipote acquisito a cui chiedere di dedicargli un po’ di tempo e a cui trasferire un po’ della propria esperienza. Per loro puo’ equivalere a una vera e propria medicina naturale.
E quale luogo migliore, se non Milano, per sperimentare un sistema del genere. Come si legge sul sito del progetto, nei vari atenei del capoluogo lombardo sono iscritti circa 180mila studenti, il 72% dei quali e’ fuori sede. Allo stesso tempo, ci sono circa 320mila persone di eta’ superiore ai 65 anni, molte delle quali vivono in una sorta di isolamento dal resto della gente. Iniziative come “Prendi in casa uno studente”, pero’, in futuro potrebbero imitate in molti altri contesti. Esempi concreti si possono gia’ trovare in molte nazioni d’Europa, nelle grandi metropoli degli Stati Uniti, in Australia. Tra l’altro, il World Economic Forum stima che entro il 2020 la quota mondiale di chi ha superato i 60 anni raggiungera’ 1 miliardo e, presto, ci saranno piu’ anziani che giovani (in Italia, gia’ quasi un quarto della popolazione e’ over65).