Vaccini, l’infettivologo: “E’ un dovere civico, non una misura individuale”

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”Vaccinarsi e’ un dovere civico: questo e’ il passaggio mentale che anche in Italia si deve fare”. Lo ha detto oggi a Udine Pierluigi Viale, docente al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Universita’ di Bologna, in occasione del convegno ”Antibiotici e vaccini: la nostra difesa numero 1”, organizzato dalla Clinica Malattie infettive dell’Universita’ di Udine e da Sita (Societa’ italiana terapia antinfettiva).

”La vaccinazione – ha spiegato Viale – non e’ un farmaco e una misura di prevenzione individuale, dunque non va guardata in un’ottica sanitaria, ma di educazione civica. E gli italiani che sono un popolo di individualisti – ha proseguito – non riescono a fare questo passaggio: non devo vaccinare mio figlio perche’ non contragga il morbillo, ma nell’ottica di non far piu’ circolare il morbillo in Italia”. Viale ha poi commentato le posizioni no vax.

”E’ incredibile che ci possa essere ancora qualche dubbio sull’efficacia preventiva della vaccinazione – ha detto – dato che la storia dell’umanita’ ce lo insegna: vaccinare le persone significa ridurre la mortalita’ infantile, la richiesta di farmaci, l’affollamento degli ospedali, e avere un effetto positivo anche sulla circolazione delle resistenze”. Anche in termini di vaccinazione anti-influenzale, Viale ha detto che negli Stati Uniti, ad esempio, ”e’ stata presa la decisione molto semplice di vaccinare tutti per evitare la circolazione del virus in generale”.

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