Valanga Rigopiano: nel mirino della Procura il permesso per la ristrutturazione dell’hotel

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Nel mirino della Procura di Pescara c’e’ anche il permesso rilasciato nel 2006 per la ristrutturazione del complesso alberghiero Hotel Rigopiano. Questo filone dell’inchiesta riguarda Marco Paolo Del Rosso, l’imprenditore che chiese l’autorizzazione a costruire il resort, Antonio Sorgi, direttore della Direzione parchi territorio ambiente della Regione Abruzzo e, ancora una volta, il tecnico comunale Enrico Colangeli: tutti e tre indagati per abuso e falso ideologico. Secondo la Procura, Colangeli, su istigazione di Del Rosso, “rilasciava il permesso di costruire per la ristrutturazione del complesso alberghiero in area soggetta a vincolo idrogeologico nonostante l’assenza della prescritta autorizzazione”.

Colangeli e Sorgi avrebbero violato norme di legge procurando, sempre su istigazione di Del Rosso, “l’ingiusto vantaggio patrimoniale per il proprietario e i gestori dell’Hotel Rigopiano conseguente alla maggiore attrattiva derivante dalla ristrutturazione dell’albergo e dalla successiva realizzazione del centro benessere e questo anche a costo di violare le leggi a tutela dell’ambiente, per cui arrecavano contestualmente danno al territorio di Rigopiano”. Questo perche’ Del Rosso “aveva un reale interesse a ristrutturare il vecchio albergo” trasformandolo in “un centro benessere attivo anche in pieno inverno e in situazione di forte innevamento”.

Il centro benessere “opportunamente pubblicizzato diveniva la principale attrattiva per il soggiorno in pieno inverno e con forti nevicate”. Attraverso i delitti di falso e abuso d’ufficio i tre, secondo i pm, permisero la realizzazione dell’edificazione del nuovo resort con annesso centro benessere “in un sito esposto al pericolo valanghe con l’impegno imprenditoriale a tenerlo aperto ed accessibile (anche per le autovetture) in pieno inverno prescindendo dalla intensita’ delle precipitazioni nevose (e quindi senza preoccuparsi del pericolo valanghivo e di isolamento)”. Nell’avviso di conclusione delle indagini ci sono anche Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo e amministratore e legale responsabile della societa’ “Gran Sasso Resort & Spa”, e Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni. I due avrebbero omesso “di valutare adeguatamente il rischio specifico di isolamento per ingombro neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio/malore di ospiti e dipendenti della struttura alberghiera” e di “assicurare l’idoneita’ dei luoghi di lavoro sotto il peculiare profilo della predisposizione di idonee vie di fuga”.

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