“Dopo l’alluvione del 28 novembre, sono ancora ospiti di strutture ricettive le famiglie di contrada Thurio scacciate da casa dalla furia del fiume Crati. Poco o nulla è cambiato”. E’ quanto afferma il capogruppo della Cdl alla Regione, Gianluca Gallo.
“Decine di persone – prosegue Gallo – trascorreranno il Natale lontano dalle proprie abitazioni. A fermare il rientro, le condizioni degli immobili. A preoccupare, non piu’ le acque, ormai ritiratesi, ma la fanghiglia rimasta in gran quantita’ a deturpare locali e spiazzi. Stando ai controlli di recente effettuati dai tecnici dell’azienda sanitaria si tratta di sostanze ad elevata capacita’ inquinante, potenzialmente nocive per la salute umana. Occorrerebbe dunque provvedere alla rimozione in sicurezza, ma al momento nessuno vi ha ancora provveduto”.
“Inevitabile, dunque – prosegue il consigliere regionale – il sollecito alla Regione ad attivarsi per dar man forte alle istituzioni locali, per trovare soluzione alla problematica ma anche per eseguire lavori in grado di garantire la piena tenuta degli argini. A preoccupare, in particolare, la presenza di isole nel letto del grande fiume e l’opera dei roditori: la prima ostacolerebbe il normale deflusso delle acque, la seconda rischierebbe di aprire nuove falle, specie sul versante sibarita, mettendo in pericolo l’area archeologica e contrada Lattughelle. Gli accertamenti compiuti anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini hanno consentito di appurare l’esistenza di situazioni delicate, evidenziando il bisogno di iniziative adeguate, finalizzate alla rimozione degli isolotti sabbiosi o, congiuntamente on in alternativa, all’irrobustimento degli argini mediante la posa di gabbioni in pietrame”.
“Auspico che la Protezione Civile e soprattutto la giunta regionale, quest’ultima distratta da altre vicende – conclude Gallo – dedichino alla vicenda l’attenzione che merita: minimizzare la situazione sarebbe grave e colpevole”.