Clima, lo studio: con le attuali politiche il riscaldamento aumenterà di 3°C entro il 2100″

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“Se tutti i governi raggiungeranno i loro obiettivi climatici, largamente insufficienti, il mondo vedrà un riscaldamento di 3?C entro il 2100, il doppio del limite di 1,5?C concordato a Parigi tre anni fa”. E’ quanto rivela l’aggiornamento annuale del Climate Action Tracker, consegnato oggi alla Cop24 di Katowice, in Polonia. Secondo il consorzio composto da tre società di ricerca, tuttavia, dagli accordi di Parigi ci sono stati dei progressi sul campo in alcuni Paesi.

Le politiche governative sono in ritardo rispetto agli impegni, il che porterebbe a un riscaldamento di 3,3?C. Se i governi dovessero implementare le politiche pianificate o quelle aggiuntive che hanno in cantiere, il riscaldamento sarebbe limitato a 3,0°C entro il 2100″, avvertono gli esperti in una nota pubblicata sul sito del Climate Action Tracker..

“Due mesi fa il mondo ha ricevuto un forte messaggio dalla comunità scientifica: che è possibile mantenere il riscaldamento entro 1.5 C°. Ma dobbiamo ancora vedere questo messaggio tradotto in azione in termini di ciò che i governi sono disposti a mettere sul tavolo“, ha affermato Bill Hare, Ceo di Climate Analytics.

Per l’aggiornamento di quest’anno, il Cat ha esaminato il modo in cui le proiezioni delle emissioni si sono evolute dagli Accordi di Parigi e ha rilevato movimenti reali: “Argentina, Canada, Cile, Costa Rica, Etiopia, Ue, India e Marocco hanno compiuto passi significativi nella giusta direzione e anche altri paesi stanno agendo”.

“Stiamo assistendo a un movimento di nuove politiche climatiche nel mondo reale: se questo fosse esteso e ampliato, questi sforzi congiunti potrebbero effettivamente iniziare a piegare la curva delle emissioni – ha detto Yvonne Deng di Ecofys – Ma ci sono alcuni governi che ritardano i progressi globali: Australia, Brasile, Indonesia, Russia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, e molti di questi Paesi stanno iniziando a vedere la realtà degli impatti dei cambiamenti climatici”.

In altre parti del mondo, l’azione per il clima è stata contrastante nell’ultimo anno. Stando al Cat, “Paesi come Norvegia e Costa Rica stanno procedendo con l’elettrificazione dei trasporti e con le energie rinnovabili, ma le emissioni della Cina sono aumentate in modo preoccupante per il secondo anno consecutivo; le elezioni del Brasile hanno portato preoccupazione globale”.

“Abbiamo assistito a sviluppi politici incoraggianti con diversi Paesi che pubblicano, adottano o rafforzano le tabelle di marcia del settore energetico o dell’energia elettrica; con i prezzi delle energie rinnovabili che scendono a circa un terzo dagli Accordi di Parigi, sia il Sudafrica che il Cile stanno tracciando le strategie per affrontare il carbone e le energie rinnovabili stanno decollando in India”, ha affermato Niklas Höhne di NewClimate Institute.

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