Disturbi alimentari nei bambini: vademecum per riconoscerli, prevenirli, intervenire

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I disturbi alimentari sono molto frequenti in bambini e adolescenti. Riconoscerli e sapere come intervenire è spesso fondamentale per una risoluzione concreta del problema. Veronica Molla e Francesca Maisano, psicologhe dell’infanzia hanno redatto un piccolo vademecum per riconoscerli, prevenirli, intervenire.

  1. I campanelli d’allarme da non sottovalutare: il bimbo non mangia, dice che non gli piace nulla, vuole solo alcune cose, si disinteressa del tutto del cibo oppure al contrario mangia troppo.
  2.  Il cibo è quasi un veicolo con cui il bambino comunica delle esigenze: cercate di ascoltarlo, di comprendere cosa sta cercando di comunicarvi. 2. Fate in modo che la tavola sia sempre un momento distensivo e leggero, il bambino non deve sentirsi forzato (non serve!) né tanto meno “ricattato”, “insultato”, paragonato ad altri bambini “più bravi”. Fatelo sempre sentire unico anche nella sua “apparente diversità”.
  3.  E’ importante che i genitori o comunque le figure di riferimento del bambino diano il buon esempio a tavola
  4.  Se il bimbo mangia troppo: solitamente segnala una mancanza, fategli sentire che siete presenti,non cercate complicità con lui perché non ha fame, ma per colmare una “mancanza”. E’ utile quindi traslare la domanda e spostare la sua attenzione in attività che gli interessano e in passioni che ha, ma anche far sentire ancora di più che siamo presenti e lo amiamo.
  5. Se il bambino mangia poco o rifiuta il cibo: spesso cerca attenzioni, coinvolgetelo magari mentre cucinate, fategli toccare e annusare il cibo in modo che non lo senta come qualcosa di estraneo
  6. Non esitate mai a coinvolgere degli specialisti. Figure come il nutrizionista o lo psicologo possono essere di grande aiuto in una fase delicatissima della crescita come è l’infanzia. Consigliamo sempre di parlare apertamente subito e prima di tutto con il pediatra, sarà lui eventualmente a consigliarvi il percorso giusto.

E’ bene ricordare quali sono alcuni tra i disturbi alimentari più frequenti, come si evince dal Manuale diagnostico dell’infanzia e adolescenza

Anoressia Nervosa Disturbo dell’alimentazione caratterizzato da restrizione dell’apporto energetico relativo al bisogno, intensa paura di aumentare di peso o d’ingrassare e anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo Bulimia Nervosa Disturbo dell’alimetazione caratterizzato da grandi abbuffate ricorrenti e dalla sensazione di perdere il controllo sull’atto di mangiare, accompagnato da meccanismi di compenso come vomito autoindotto, utilizzo di lassativi e diuretici, esercizio fisico eccessivo.

Disturbo da alimentazione incontrollata o Binge Eating Disorder: è caratterizzato dalla presenza di crisi bulimiche senza il ricorso a comportamenti di compenso e/o di eliminazione per il controllo del peso. Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati (NAS) riguardano pazienti che, pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena. Inappetenza, avversioni elettive caratterizzano i bambini che non abbandonano la normale fase di sviluppo delle manie del cibo e persistono nel mangiare una gamma ristretta di alimenti in genere ricchi in carboidrati. Fobia del cibo ovvero paura di deglutire il cibo e tendenza ad evitare alimenti di una particolare consistenza (solidi o farinosi) e a volte di un particolare sapore per timore di esserne soffocati, di stare male o vomitare. Alimentazione restrittiva: caratterizzata da uno scarso appetito e interesse per il cibo anche se la dieta può essere ragionevolmente bilanciata. E’ una condizione comune negli anni prescolastici ma se persiste per molti anni può compromettere la normale crescita. Può essere associata a disturbi emotivi come tristezza, ansia e ossessioni. Sindrome da rifiuto pervasivo: rifiuto di agire qualunque comportamento di cura di sé come mangiare e bere, con conseguenze spesso letali. E’ sempre indice di un grave disagio emotivo. Iperalimentazione compulsiva: caratterizza bambini che mangiano in eccesso e frequentemente e finiscono con l’essere in sovrappeso. Sembra esserci un bisogno non controllabile di mangiare soprattutto se sono ansiosi o infelici. Potomania consiste nell’assunzione eccessiva di liquidi. Tale comportamento è spesso legato al periodo dello svezzamento con il timore associato dall’ingestione dei primi “pezzetti”. Pica implica l’ingestione di qualsiasi tipo di sostanza al di là del normale periodo che va dai 4 ai 9- 10 mesi durante il quale il bambino tende a portare qualsiasi cosa alla bocca. Tale comportamento è stato osservato in bambini in situazioni di abbandono o di grave carenza affettiva o in bambini psicotici Ruminazione si presenta con ripetuto rigurgito e rimasticazione di cibo per un periodo di almeno 1 mese dopo un periodo di funzionamento normale.

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