Stop ad abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli nelle prescrizioni mediche: possono indurre in errore e causare danni ai pazienti. Il monito arriva dal ministero della salute che, per questo, ha pubblicato un documento di raccomandazione ‘per la prevenzione degli errori in terapia’.
L’obiettivo è fornire una serie di indicazioni per ‘standardizzare’ l’utilizzo di sigle ed abbreviazioni da parte di medici ospedalieri e del territorio proprio al fine di diminuire il rischio di errori e di una cattiva comunicazione con il paziente.
La conferma di quanto il fenomeno risulti pericoloso arriva innanzitutto da un dato statunitense: il 4,7% dei 643.151 errori riferiti, tra il 2004 e il 2006, da 682 strutture sanitarie in Usa era riconducibile proprio all’utilizzo di abbreviazioni.
Ma anche in Italia, numerose sono le segnalazioni provenienti soprattutto dalle Unita’ Farmaci Antiblastici di errori presenti nelle prescrizioni cartacee attribuibili agli acronimi dei protocolli di chemioterapia e alle abbreviazioni dei nomi dei farmaci antineoplastici.