Ambiente: il decalogo per la tutela del mare sulla dissalazione

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Dieci azioni “per tutelare il mare dalla diffusione dei dissalatori”. E’ racchiuso in un decalogo l’appello lanciato dalla Fondazione UniVerde e da Marevivo a governo e Parlamento nel corso di un convegno, ‘Aree Marine Protette ed ecosistemi marini: patrimoni da tutelare. Valutazione d’impatto ambientale e sanitario per i dissalatori e qualita’ delle acque’, oggi al Senato.

In base ad alcuni studi su Lipari, Vulcano, Ventotene, e Ustica – che confermano “le ipotesi d’impatto reale degli scarichi di salamoia sulla biodiversita’ marina“, il decalogo chiede per esempio di “ridurre le necessita’ della dissalazione azzerando le perdite nelle condotte e verificando le alternative; di definire i requisiti di qualita’ dell’acqua dissalata; di monitorare lo stato degli ecosistemi marini nelle aree interessate dai dissalatori; di ricondizionare l’acqua prodotta; di definire le localizzazioni idonee per le opere di presa”.

Inoltre punta a “separare la salamoia dal residuo di lavaggio delle membrane”; a “sversare la salamoia a distanza dalla costa (in aree meno sensibili a oltre un miglio dalla costa)”; a “definire le modalita’ di controllo del processo”; a “regolamentare gli scarichi del processo di dissalazione”; a inserire, nella normativa, le diverse valutazioni di impatto ambientale per i dissalatori e di procedere a una preventiva analisi del rapporto tra i costi e i benefici.

 

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